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Contro il bavaglio sulle intercettazioni

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“Contro il bavaglio sulle intercettazioni” si mobilita la Federazione della Stampa Italiana che ha presentato una petizione on line che ha come primi firmatari (e intendo firmarla anch’io) il professor Stefano Rodotà e i giornalisti Marino Bisso, Arturo Di Corinto contenuta nella delega al governo in materia di intercettazioni.

L’obbiettivo di questa  pubblica iniziativa è di mettere insieme tutti coloro che intendono battersi per difendere il diritto-dovere di informare. Consideriamo sbagliata, oltre che grave  e pericolosa la delega al governo a proposito del bavaglio sulle intercettazioni. Dalla Federazione Nazionale della Stampa partirà anche  un appello alle associazioni e ai sindacati dei giornalisti degli altri Paesi europei  perché-come dimostrano i casi di Spagna, Francia e  Turchia -i tentativi di imbavagliare la stampa sono sempre più diffusi. Bisogna alzare la voce e scendere insieme in piazza.

La delega al governo su una materia così delicata come quella sulle intercettazioni, che per gli aspetti che si traducono nel  diritto dei cittadini ad essere correttamente informati su questioni di interesse pubblico contenute negli atti delle inchieste giudiziarie ha rilevanza costituzionale. Abbiamo accolto con favore la disponibilità del ministro della Giustizia Orlando a istituire un tavolo di confronto con rappresentanti del mondo accademico, della magistratura e del mondo dell’informazione per dare alla delega governativa contenuti che salvaguardino tutti gli interessi in campo: quello della magistratura inquirente a utilizzare le intercettazioni come strumento di indagine, quello dei giornalisti di informare l’opinione pubblica su fatti e situazioni di pubblico interesse anche penalmente non rilevanti, quello dei cittadini estranei alle indagini a veder tutelato il diritto alla privacy e alla riservatezza delle comunicazioni.


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