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“BJM”: Il meglio della danza contemporanea al Brancaccio di Roma

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E’ uno spettacolo di quelli che mettono gioia, speranza, energia. Di quelli che fanno bene al nostro desiderio di pensarci umani capaci di andare oltre i limiti, se necessario. Parliamo di “BJM”, Ballets Jazz de Montreal, compagnia di danza canadese ospite per due giorni a Roma, al Teatro Brancaccio di via Merulana. Le tre  coreografie (Mono Lisa, Kosmos e Harry) in scena appartengono agli ultimi anni di ricerca di questo corpo di ballo che – sotto la direzione dell’ex etoile, Louis Robitalle – sta riassumendo, nel proprio movimento, tutto quello che di innovativo e bello la danza contemporanea sperimenta in questo nuovo millennio. Del resto, Robitalle ha scelto proprio la strada della ricerca e dell’innovazione come sua caratteristica, invitando a lavorare con il corpo di ballo tutti i più grandi coreografi del mondo. Ecco quindi il greco Foniadakis per “Kosmos”, danza di omaggio all’universo, o l’israeliano Itzik Galili per il bellissimo pas de deux “Mono Lisa”, su musiche per macchina da scrivere di Thomas Hoefs e infine lo statunitense Barak Marshall per il fantastico “Harry”, storia di un uomo innamorato costretto a soccombere e a rinascere ogni volta sotto i colpi del pessimismo umano. Il tutto con ironia, leggerezza e gran senso atletico. Un tripudio di stupore e bellezza, quello offerto dal BJM, ensamble non a caso conosciuto anche sotto il nome di “Feel good company”.

Unico difetto dello spettacolo, il silenzio con cui la nostra città lo ha accolto. Se non fosse stato per la pubblicità sui social, pochissimi di noi romani avrebbe saputo dell’evento. Roma spesso non offre un gran ricambio di offerta culturale, e anche quando lo fa non lo dice a nessuno. Da noi, la cultura continua a rimanere un bene accessorio. Peccato, perché questo “BJM” davvero non va perduto. Se leggete in tempo, correte al Brancaccio.


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