BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Adele Cambria, nostra compagna “comune”

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E’ stata tante cose, Adele Cambria, come solitamente sanno essere le persone “comuni”. “Comuni” di quella “comunità” e di quella “comunanza” che spesso si rivela straordinaria, capace di meravigliare; e anche di “comunicazione”. Non solo perché è stata giornalista, scrittrice. Perché sapeva e aveva da comunicare; e comunicava. I suoi articoli e le sue inchieste per “Paese Sera”, “La Stampa”, “l’Europeo”, “l’Unità” erano da leggere, facevano pensare, ricchi di quella complessità e di quel rigore che sempre più diventa merce rara. I suoi libri non subiscono l’usura del tempo che trascorre, e anche i suoi lavori del teatro, ci fosse un teatro degno di questo nome. Qualcuno di noi la ricorderà anche attrice, in alcuni film di Pier Paolo Pasolini, di cui era grande amica: “Accattone”; “Comizi d’amore”; “Teorema”.

Non era “neutrale”, Adele Cambria: anzi la “parte” che riteneva giusto e doveroso prendere la prendeva; e tutta, e per fortuna. La sua passione si è manifestata nell’impegno politico e civile, nel sostenere e animare la causa delle donne, femminista quando esserlo procurava fastidi e complicazioni; in prima fila in tutte le lotte di liberazione, dal divorzio, all’aborto, e contro ogni forma di discriminazione.

E’ stata tante cose, Adele Cambria; è stata “perfino” radicale: a fianco del Partito Radicale magari senza condividerne tutte le iniziative (anzi c’è da giurare che molte non le avrà condivise), ma puntuale ogni volta che ce n’era bisogno davvero. E vederla a fianco di Pannella, lui un orso grande e grosso, lei fisicamente un fuscello, te lo strappava un sorriso. Ed era una delle poche capace di metterlo sull’attenti, e nel caso zittirlo, che non è cosa facile. Tranquilla, senza mai voler primeggiare, senza sgomitare, elegante, raffinata… Sì non è retorica definirla una persona “comune”. Una persona che ha dato qualcosa di importante a tutti noi, che la ricordiamo con molta tristezza e tanta gratitudine, per quello che ha voluto, saputo e potuto essere e fare.


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