Sanaa/Roma, 28 ottobre 2015 – Gli attacchi aerei compiuti lunedì sera dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita nello Yemen settentrionale hanno distrutto un ospedale supportato dall’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Il piccolo ospedale del distretto di Haydan, nella provincia di Saada, è stato colpito da diversi raid aerei dalle ore 10.30 di lunedì sera. Il personale ospedaliero e due pazienti sono riusciti a fuggire prima dei successivi attacchi che sono andati avanti per due ore. Un membro del personale è stato leggermente ferito durante la fuga. Ora che l’ospedale è distrutto, almeno 200.000 persone non hanno più accesso a cure mediche salvavita.
“Questo attacco è un altro esempio del completo disprezzo dei civili in Yemen, dove i bombardamenti sono ormai all’ordine del giorno”, dichiara Hassan Boucenine, capo missione di MSF in Yemen.
Il bombardamento di civili e ospedali è una violazione del diritto internazionale umanitario e MSF chiede alle forze della coalizione di spiegare le circostanze dell’attacco a Haydan. Le coordinate GPS dell’ospedale erano state regolarmente comunicate alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, e il tetto della struttura era chiaramente identificabile grazie al logo di MSF. “Dodici ore dopo l’attacco aereo, si vedeva ancora il fumo uscire dalla struttura”, racconta Miriam Czech, coordinatore di progetto per MSF a Saada. “La degenza, l’ambulatorio, il reparto maternità, il laboratorio e il pronto soccorso sono tutti distrutti. Era l’unico ospedale ancora funzionante nella zona di Haydan”.
MSF ha iniziato a supportare l’ospedale a maggio. Da allora, sono stati assisiti circa 3.400 pazienti, con una media di 200 feriti di guerra al mese ricoverati al pronto soccorso.
“Lo Yemen è in una guerra a tutto campo, in cui la popolazione bloccata dalla parte sbagliata è considerata un obiettivo legittimo”, prosegue Hassan Boucenine. “Mercati, scuole, strade, ponti, camion che trasportano generi alimentari, campi sfollati e strutture sanitarie sono state bombardate e distrutte. E le prime vittime sono proprio i civili”. La priorità di MSF è di ripristinare una nuova struttura sanitaria il prima possibile, per garantire alla popolazione di Haydan l’assistenza medica di cui ha bisogno.
L’ospedale di Haydan distrutto dal raid aereo era una delle due strutture sanitarie gestite da MSF nel governatorato di Sa’ada. Equipe di MSF lavorano ancora nell’ospedale Al-Jumhori a Sa’ada dove ogni settimana vengono ricoverati circa 250 pazienti di emergenza ed eseguiti circa 80 parti a settimana oltre a interventi chirurgici salvavita. In Yemen, MSF lavora in otto governatorati Yemen (Sana’a, Saada, Aden, Taiz, Amran, Al-Dhale ‘, Ibb e Hajja). Dall’inizio della crisi in Yemen nel marzo 2015, MSF ha curato più di 15.500 feriti di guerra e continua a fornire anche servizi sanitari non di emergenza.