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Un uomo bruciato vivo. Il libro di Dario Fo e Florina Cazacu sulla tragica storia di Ion Cazacu

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Un ingegnere adattatosi a fare il piastrellista nella provincia milanese di Gallarate. Lavorava per un piccolo imprenditore, Cosimo Iannece di 36 anni. Nel 1999 l’ingegnere Ion Cazacu insieme ad altri piastrellisti prova a ribellarsi alle disumane condizioni di lavoro a cui era sottoposto, insieme ai suoi colleghi.

Chiede di essere regolarizzato e chiede per lui e i suoi compagni una paga dignitosa.

Il 14 marzo Cosimo Iannece alla fine di un litigio e dopo le minacce rivolte agli operai nel suo capannone prende una tanica di benzina e la getta addosso a Ion Cazacu appiccandogli il fuoco.

il 14 aprile, dopo atroci sofferenze per le ustioni che coprivano quasi il 90 per cento del corpo l’uomo muore all’Ospedale di Genova.

I compagni di lavoro non avevano denunciato subito l’accaduto, per paura di ulteriori ritorsioni. Ma quando erano andati a trovarlo in ospedale, si erano resi conto della gravità dell’accaduto e ne avevano parlato con la polizia.

Parte quindi un lungo e travagliato iter giudiziario che vede nel 2001 una condanna, definita esemplare, a 30 anni, svolta con rito abbreviato per evitare l’ergastolo e confermata in appello ed un clamoroso annullamento della sentenza in Cassazione, nel 2003, per «carente motivazione» sull’effettiva volontà di uccidere.

Il 13 novembre dello stesso anno, davanti alla Corte d’Assise d’appello di Milano, si è aperto il nuovo processo concluso poi con la pena dimezzata, da 30 a 16 anni: è stata accolta la tesi della difesa di omicidio senza l’aggravante per motivi abietti.

A ricostruire la terribile vicenda di Ion, ingegnere romeno immigrato in Italia, esce il libro “Un uomo bruciato vivo. Storia di Ion Cazacu” edito da Chiarelettere e scritto dal noto drammaturgo e premio Nobel per la letteratura Dario Fo insieme ad una delle figlie di Cazacu, Florina che aveva 17 anni quando suo padre è morto e quando si è trasferita in Italia per seguire il processo insieme a sua madre.

Il libro sarà presentato a Roma il 9 ottobre alle 18.30 all’Accademia di Romania che insieme all’Ambasciata organizzano l’evento a cui parteciperanno gli autori.

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Da cartadiroma


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