MSF esorta i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU a fermare gli attacchi aerei in Siria
31 ottobre 2015, Bruxelles/Roma – Almeno 70 persone sono state uccise e 550 ferite in un attacco aereo contro un mercato nel sobborgo di Douma, vicino Damasco, in Siria. Lo riferisce l’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), che nell’area supporta una rete di strutture sanitarie. E poiché l’ospedale di fortuna più vicino era stato bombardato il giorno precedente, gli operatori sanitari faticano a rispondere al grande afflusso di feriti. MSF esorta con forza gli stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad adempiere al mandato di protezione che hanno ricevuto e a fermare al più presto l’aumento di attacchi aerei in Siria.
MSF teme che l’intensificarsi dei bombardamenti che ha colpito la Siria settentrionale e centrale nell’ultimo mese possa diventare ancora più drammatico se si espanderà nelle aree assediate intorno a Damasco, dove quasi un milione di persone vivono bloccate senza alcuna via di fuga, con poche strutture sanitarie e nessuna possibilità che i feriti gravi possano essere trasferiti altrove per essere curati.
Nel bombardamento di ieri, la devastazione causata dal primo attacco aereo sul mercato è stata aggravata da un ulteriore bombardamento contro le squadre di soccorso che si stavano occupando dei feriti. 250 pazienti hanno richiesto interventi chirurgici e altri 300 sono stati curati per le ferite riportate. I medici riportano che si tratta delle peggiori ferite multiple che abbiano mai visto.
“È stato un bombardamento estremamente violento” dichiara il direttore di un vicino ospedale supportato da MSF, che ha fornito assistenza alla prima ondata di pazienti. “Le ferite erano le peggiori che avessimo mai visto e c’erano moltissimi morti. Abbiamo dovuto effettuare numerose amputazioni. Molti dei feriti avevano gravi emorragie e questo ha richiesto grandi quantità di fluidi intravenosi e sacche di sangue. Abbiamo fatto del nostro meglio per affrontare l’emergenza, ma il numero di feriti gravi era molto più alto di quello che potevamo affrontare con le nostre limitate risorse.”
Dal momento che moltissimi ospedali siriani sono stati distrutti nel conflitto, molte strutture sono state trasferite sottoterra o suddivise in diverse località con l’obiettivo di restare funzionali. Il cancello d’ingresso dell’ospedale di fortuna di Douma era stato colpito giovedì da un bombardamento, che aveva causato 15 morti e 100 feriti. Ma poiché i servizi medici erano stati suddivisi in diverse strutture, l’ospedale è stato in grado di rispondere in parte dell’afflusso di massa dei feriti. Tuttavia nessun ospedale avrebbe potuto affrontare da solo l’enorme numero di feriti gravi e altri sei ospedali di fortuna hanno lanciato piani di risposta ai feriti di massa per aiutare a curare le persone colpite dal bombardamento.
Nell’area assediata intorno a Damasco c’è stato un netto aumento dei bombardamenti contro strutture civili, come ospedali e mercati.Quest’anno circa il 40% delle persone uccise e dei feriti di guerra trattati nelle strutture mediche supportate da MSF nell’area della Ghouta orientale, sono donne e bambini sotto i 15 anni. Questa percentuale straordinariamente alta di morti e feriti tra i civili è dovuta ai ripetuti bombardamenti su aree densamente abitate e al fatto che nelle zone assediate le persone sono obiettivi umani che non hanno alcun modo di sfuggire ai bombardamenti.
“Questo grave bombardamento contro un mercato affollato e la ripetuta distruzione delle poche strutture sanitarie disponibili violano tutto ciò che le regole della guerra rappresentano” dichiara Brice de le Vingne, direttore delle operazioni in Siria per MSF. “In due dei quartieri assediati nella Ghouta orientale ci sono ospedali di fortuna che sono stati bombardati molto di frequente e oggi, per la quarta volta quest’anno, stiamo finanziando e fornendo supporto logistico per ripristinare entrambe le strutture. Con i cecchini che impediscono alle persone di fuggire dalle aree assediate, fa paura immaginare cosa accadrebbe se l’approccio a morte lenta di mettere le persone sotto assedio si trasformasse in un approccio immediato, fatto di violenti bombardamenti aerei.”
L’ospedale di Douma ha utilizzato fino a 1.000 litri di fluidi intravenosi e 300 sacche di sangue per trattare i feriti del bombardamento al mercato. MSF ha inviato rifornimenti urgenti di alcuni materiali medicali essenziali e ha fornito supporto logistico, come il carburante per le ambulanze che stanno rispondendo all’emergenza. MSF potrà offrire ulteriori forniture mediche d’urgenza e apparecchiature tecniche.
MSF gestisce sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta direttamente oltre 150 centri sanitari e ospedali da campo in tutto il paese, con una particolare attenzione per le aree assediate. Si tratta soprattutto strutture di fortuna che non vedono la presenza di personale MSF. Ad esse MSF fornisce supporto materiale e formazione da remoto per aiutare i medici siriani ad affrontare i bisogni medici estremi. Questo network è stato costruito nell’arco degli ultimi quattro anni.