Era stato denunciato da una consigliera regionale per le critiche sulla chiusura di un reparto dell’ospedale di Chivasso (Torino)
Il 25 febbraio 2013 il Tribunale di Biella ha archiviato la querela per diffamazione contro Liborio La Mattina, direttore del settimanale La Voce Canavese. La Mattina era stato querelato nel 2011 da Gianna Pentenero, all’allora consigliera regionale del Piemonte, oggi assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione Professionale, in relazione all’articolo “De Mori e Pentenero: Dio li fa e …” che parlava della chiusura del reparto di emodinamica dell’Ospedale di Chivasso (TO). La notizia è stata resa pubblica soltanto adesso, dopo due anni, quando il direttore è venuto a conoscenza dell’avvenuta archiviazione.
Nell’articolo, La Mattina aveva criticato l’atteggiamento dell’allora consigliera regionale sulla vicenda e il modo in cui era stato deciso di chiudere il reparto di Chivasso dopo un incontro fra l’assemblea dei sindaci e il commissario straordinario dell’Asl.
Il 4 maggio del 2012 il pm chiese l’archiviazione e il 25 febbraio dell’anno successivo il gip del Tribunale di Biella, Claudio Passerini, accolse la richiesta.
L’archiviazione è giustificata dal fatto che “le affermazioni, riportate in querela, costituiscono forma di esercizio del diritto di critica politica, pur accesa”, si legge nell’ordinanza. Per il giudice non vi sono nell’articolo attacchi personali volti a colpire l’assessore sul piano individuale, ma c’è “unicamente un’accesa polemica, avente ad oggetto sempre gli interessi della comunità di riferimento”.
“Dal 2000, da quando esiste, La Voce del Canavese, a me e agli altri quattro soci della cooperativa e ai dieci collaboratori sono arrivate una ventina di querele – ha raccontato a Ossigeno il direttore -. Siamo stati condannati tre volte. Per una di queste condanne la Cassazione a novembre si pronuncerà sul nostro ricorso. C’e’ una richiesta di pignoramento del mio stipendio che per fortuna non è stato ancora attivato. Io non ho un conto corrente mio e sono per scelta un nullatenente, per evitare che mi pignorino tutto. Noi viviamo con il rischio di essere querelati – ha continuato La Mattina -. Dobbiamo affrontare questo rischio se vogliamo fare come si deve il nostro lavoro, altrimenti dovremmo pubblicare soltanto i comunicati stampa che ci mandano”.
Liborio La Mattina è convinto che la maggior parte delle querele ricevute avesse un intento intimidatorio. “Ci querelano – dice – per farci smettere di scrivere certe cose. È evidente, lo dimostra il fatto che la gran parte dei procedimenti si sono conclusi con l’archiviazione, come la querela dell’assessore Pentenero. Io ho esercitato fino in fondo il mio diritto di critica e voglio continuare a farlo”.
DF DB