Pena di morte: il numero delle condanne emesse è in aumento del 28%

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Ma oggi è tutto cambiato! L’umanità solleva la testa e dice: finalmente posso vivere! Questo è quel che si ottiene, quando un uomo si alza in piedi e dice no! (Bertolt Brecht – Vita di Galileo)

Da tredici anni, il 10 ottobre, si celebra la  giornata mondiale contro la pena di morte, da tredici anni l’umanità, fiera della memoria che insegna, dice no, quest’anno l’attenzione è focalizzata sulle condanne inflitte per reati connessi al traffico di droga per cui è prevista la pena capitale in 33 paesi, un numero in crescita rispetto alla tendenza positiva verso l’abolizione della pena di morte in atto nel mondo confermata nel 2014 e nei primi sei mesi del 2015.

Il numero delle persone uccise registra un calo del 22 per cento rispetto al 2013 anche se i dati sulle esecuzioni non comprendono gli uomini e le donne messi a morte  in Cina, paese che utilizza il segreto di stato sulla pena capitale. Ma il numero delle condanne emesse è in aumento del 28 per cento, un dato legato alla situazione politica presente in alcuni paesi come Egitto e Nigeria.

L’unico elemento inconfutabile resta che la pena di morte non è un deterrente per i reati commessi, donne e uomini in molti casi vengono condannati al castigo supremo dopo confessioni estorte con metodi di terrore e violenza da governi insanguinati che hanno il sapore di passate sante inquisizioni, le stesse che non sdegnavano di condannare a morte uomini come Galileo Galilei.

L’opera Brechtiana oggi potrebbe raccontare la vita segnata di scrittori, giornalisti o blogger solo per le parole di libertà che tanto spaventano il cinico potere in cerca di un’abiura del pensiero da ottenere in ogni modo, anche con l’omicidio. O ancora di persone condannate a morire per un amore ritenuto peccato,  la pena di morte è la peste della democrazia sempre, qualunque sia la colpa, la bellezza del volto umano tornerà solo quando si tramuterà in un oscuro ricordo perché nessun progresso può sopportare un fardello così assoluto, non c’è nobiltà d’animo, nessuna innocenza in uno Stato di morte scelta:

Tra voi e l’umanità può scavarsi un abisso così grande, che, un giorno, a ogni vostro eureka rischierebbe di rispondere un grido di dolore universale. (Bertolt Btecht Vita di Galileo)


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