L’onestà frena i consumi e quindi ostacola la ripresa. Una frase così non la pronuncerebbe nessun politico, eppure è il concetto che sta alla base dell’innalzamento dell’uso di contante fino a 3 mila euro. Così il “nero” è facilitato e chi può si arrangi. I commercianti (disonesti) applaudono perché questo significa spostare il peso fiscale sui loro commessi. Mentre i più poveri resteranno con sempre meno servizi.
L’onestà frena la politica e quindi la legge Severino va disossata.
Anche questo nessuno lo dice, ma De Luca – e Renzi che lo ha candidato – aspettano con fiducia un verdetto della Consulta che svuoti le preclusioni di una legge, che aveva provato a porre filtri di decenza per le cariche pubbliche.
L’onestà delle notizie frena la manipolazione dell’opinione pubblica.
Ci vuole una bella legge bavaglio che limiti intercettazioni e pubblicazioni di intrallazzi e malaffare, per non turbare l’ottimismo del fare.
Insomma, dobbiamo decidere: svolta disinvolta o onesti molesti?
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21