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“Nuove tecnologie, multiculturalità, come comunicare la Parola e le nuove norme legislative per l’etere”

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«Le radio evangeliche sono una realtà importante, poco conosciuta dai media generalisti, eppure rappresentano un universo mediatico che ha molto da insegnare anche a noi del servizio pubblico», così si è espresso il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi, intervenuto al convegno «Radio-estensioni» che si è tenuto lo scorso fine settimana (23-25 settembre) a Roma, promosso dai circuiti di radio evangeliche: il Coordinamento delle radio evangeliche italiane (Crei), il circuito della Federazione di associazioni di radio evangeliche (Fare), i network delle radio Avventiste e quello delle Assemblee di Dio in Italia (Adi), insieme all’emittente valdese Radio Beckwith evangelica, al «Culto evangelico» di Rai Radio1 e al centro di produzione Spav di Roma.

«Era il 6 novembre del 1992 quando nasceva il Crei con sede presso la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) a Roma – racconta Gian Mario Gillio, presidente del Crei e direttore responsabile dell’agenzia stampa NEV – in seguito a una lunga e spesso difficile serie di incontri tra le radio, sorte progressivamente in tutto il territorio nazionale con lo scopo di predicare l’Evangelo. Solo dopo anni di contatti – prosegue Gillio – e accettando l’idea nata da alcuni membri della Chiesa avventista insieme a pastori e membri della Fcei, una trentina di radio e enti di produzione radiofonica firmarono un patto di collaborazione riunendosi sotto il cappello del Crei». Nello statuto, prosegue Gillio, «si stabilivano gli scopi e i criteri fondamentali, come l’aiuto reciproco nelle questioni giuridiche, l’unità di fronte alle istituzioni pubbliche, la fine dell’isolamento territoriale e il perfezionamento professionale anche su questioni tecniche e amministrative. Oggi – ha proseguito Gillio – tutto è cambiato. Dalle bobine siamo arrivati alle regie automatiche digitali e a una professionalizzazione delle emittenti decisamente diversa da quella degli esordi, dunque anche molti obiettivi contenuti nello statuto del Crei, sono ormai obsoleti. Rimane invece viva la necessità, per il diverso mosaico di radio evangeliche italiane, di proseguire in un percorso di formazione comune».

Oltre al Crei, da tempo sono attive sul territorio nazionale realtà come la Federazione delle associazioni di radio evangeliche (Fare) che è anche un centro di produzione e distribuzione di programmi per il proprio circuito, il network sotto il cappello di Radio Evangelo delle Assemblee di Dio in Italia (Adi) e quello delle radio avventiste che attraverso piattaforme digitali e satellitari distribuiscono contributi audio alle proprie associate.

Da un po’ di anni a questa parte, tutti i circuiti si sono messi insieme per promuovere con cadenza biennale convegni nazionali di formazione professionale. Abbiamo lavorato – ha concluso Gillio – con ospiti d’eccezione come Il pastore Enrico Benedetto, il direttore di Radio3, Marino Sinibaldi e il giornalista Rai Stefano Lamorgese, ma abbiamo utilizzato anche i professionisti al nostro interno come Daniele Benini e Roberto Vacca, direttore del circuito delle radio avventiste e responsabile del centro di produzione di Firenze Rvs, Domenico Bemportato che ha tenuto una lezione sull’improvvisazione, abbiamo parlato di interculturalità con l’avventista Tamara Pispisa, con lezioni in plenaria e workshop con l’aiuto di speaker Rai e doppiatori; eravamo più di settanta operatori del settore, giornalisti, tecnici del suono, pastori, speaker. Il nostro mondo – ha concluso Gillio – si avvale quasi essenzialmente di volontariato: una missione evangelica per l’annuncio della parola e della testimonianza. Ogni radio o circuito di radio interpreta la propria vocazione: alcune radio hanno anche una funzione di servizio per il territorio di appartenenza, dunque vengono trasmessi notiziari, programmi divulgativi e trattati temi sociali e culturali; per altre la missione è l’annuncio dell’evangelo. Malgrado le nostre differenze, abbiamo capito che l’unione fa la forza e con Markus Doering (Fare), Silvano Roma (Adi), Daniele Benini (Rvs), Domenico Bemportato (Spav), Matteo Scali (Rbe) e Luca Baratto (Culto evangelico) lavoreremo insieme anche per il prossimo Convegno».


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