Una guida sull’educazione alla legalità rivolta agli insegnanti e ideata in tempi non sospetti quella che verrà presentata il prossimo 9 ottobre a Modena: stiamo parlando del testo intitolato “Dalla parte giusta. La legalità, le mafie e noi”, edito da Giunti e realizzato da Libera a partire dal 2010.
Sembra un secolo fa eppure da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanto in tema di lotta alle mafie: dalle operazioni che hanno disvelato la presenza delle cosche al Nord, come Crimine/Infinito (Lombardia), Minotauro (Piemonte), Emilia (Emilia Romagna) fino al terremoto provocato da Mafia Capitale, con i profondi intrecci con la politica e il malaffare.
La prima occasione in vista della quale Libera pensò a questo strumento fu quella della giornata della memoria e dell’impegno del 2010 che si tenne il 20 marzo a Milano. Si voleva realizzare uno strumento agile e non banale ma che offrisse una apprezzabile sintesi in tema di contrasto alle mafie ed educazione alla legalità agli insegnanti delle scuole medie inferiori, ma in grado anche di rivolgersi a quelli delle superiori.
In poco più di cinquanta pagine, si offre un utile vademecum per la realizzazione di percorsi educativi che mettano al centro il tema del contrasto alle mafie come battaglia necessaria alla piena realizzazione del dettato costituzionale. Una scuola che, con l’aiuto di queste pagine e delle parole d’ordine in essa contenute, è chiamata ad offrire ai suoi studenti gli strumenti per discernere il bene dal male, la giustizia dalla legge del più forte, la pratica dei diritti dalla schiavitù dei favori. Una scuola che di fronte a questo immane compito non può però essere lasciata sola, come ricorda don Luigi Ciotti nella presentazione della guida: «Non solo la scuola e la famiglia, ma la società tutta è chiamata a questo impegno. La legalità comincia quando ci sentiamo parti attive del contesto sociale; quando, da anonimi spazi di transito e di consumo, le città diventano “immagini riflesse” di una mappa interiore di idee, di relazioni, di stupori. Per questo è importante fare posto ai giovani, e non limitarsi a dare loro un posto. Metterli in condizione di “vedere”, non solo di guardare, di “ascoltare”, non solo di sentire, di “capire”, non solo di sapere, affinché si sentano riconosciuti a pieno titolo come persone e cittadini responsabili».
La guida che vede nel comitato scientifico Gian Carlo Caselli, ex procuratore di Palermo e di Torino e Alberto Vannucci, docente universitario e oggi presidente di Libertà e Giustizia, è pensata per affrontare un argomento (le regole, la giustizia, i diritti dell’uomo, le mafie etc.) e suggerire spunti interessanti per il lavoro in classe. Ogni docente è chiamato a servirsene in modo non cronologico e pedissequo, ma piuttosto ad adattare alle esigenze della classe e alle domande che questi temi suscitano negli studenti. Suddivisa in quattro sezioni (Comunità, Leggi, Cittadinanza, Mafie e denaro), le attività proposte sono trasversali alle dimensioni del sapere, del sapere fare e del sapere essere, in quanto toccano anche valori quali legalità, appunto, ma anche impegno e solidarietà, lungo una traiettoria che punta a costruire percorsi di cittadinanza, passando dal particolare al comunitario e viceversa. Ecco perché lo sfondo di ogni ragionamento è la cittadinanza responsabile, anche quando si parla di mafie e corruzione che hanno altri orizzonti culturali e operativi.
Da ultimo, vanno evidenziati alcuni degli obiettivi formativi più interessanti: non solo riflettere sul significato di una legge, ma anche conoscere le conseguenze collettive delle azioni individuali; non solo comprendere i meccanismi di riproduzione della criminalità organizzata di stampo mafioso, ma anche percepire il proprio ruolo nella collettività, riscoprendo il significato della partecipazione. Quella contro le mafie è una battaglia che richiede nella quotidianità l’impegno di tutti i cittadini, a prescindere dal ruolo esercitato nella società.
Questi e altri argomenti saranno affrontati il prossimo 9 ottobre a Modena con insegnanti e docenti: a discutere con loro della guida curata da Libera saranno il sindaco della città Gian Carlo Muzzarelli e Libera Informazione. Il primo cittadino usa queste parole per presentare l’iniziativa: «Questa guida è quindi, nel suo piccolo, un “manuale d’istruzioni” per insegnanti e per i loro studenti, perché questi possano diventare donne e uomini protagonisti attivi e responsabili del cambiamento, parte integrante di una società in evoluzione».
Verrà illustrato ai presenti anche l’itinerario didattico per l’anno scolastico in corso intitolato “Semi di Giustizia, fiori di legalità”, ideato e realizzato dal coordinamento modenese di Libera. La presentazione di “Dalla parte giusta” s’inserisce nel calendario 2015 di “Buon anno scuola!” che l’assessorato alla Cultura, Rapporti con Università e Scuola delComune di Modena ha organizzato con iniziative di aggiornamento professionale per gli insegnanti e gli addetti ai lavori ed eventi culturali per i bambini e le famiglie ma anche per tutta la cittadinanza. Un pacchetto di interventi, quello voluto dal Comune di Modena, che serva ad accompagnare il difficile momento della scuola in generale e favorirne un maggiore collegamento con la città in particolare.