Soltanto oggi sappiamo le cose essenziali su un’altra sciagurata vicenda che si è svolta nel retrobottega di questa Italia condannata dal governo delle larghe intese Renzi-Alfano al perenne ottimismo. Parliamo del pagamento di quasi 17 miliardi che l’Italia ha dovuto pagare negli ultimi tre anni alle Banche. In ballo ci sono altri 42 miliardi.
Il solo gruppo parlamentare – e dobbiamo dirlo in maniera del tutto autonoma dall’atteggiamento politico che abbiamo avuto o abbiamo in politica – che ha chiesto l’accesso agli atti (e gli è stato per ora rifiutato, non si sa bene perché) è stato il movimento grillino. Ma c’è da chiedersi chi può vedere i contratti finanziari che il Tesoro ha stipulato con le banche che sono peraltro proprio le controparti del nostro Ministero.
Nella legge di stabilità dell’anno scorso il governo ha propinato e fatto approvare dal parlamento una norma che autorizza il Tesoro a stipulare e a versare come liquidità i titoli di Stato su conti delle controparti per garantire la copertura delle scommesse comprese in questi contratti. Eppure noi cittadini siamo di fatto di fronte a un segreto di Stato e nulla possiamo direttamente sapere. Quali sono le ragioni per cui il Tesoro ha stipulato simili contratti?
La decisione, presa di recente per l’accesso agli atti dell’apposita commissione pubblica, appare come un’appendice terminale del cordone di omertà che anche in recenti avvenimenti di grande peso (mi limito a ricordare l’assassinio di Aldo Moro, una svolta senza dubbio per la storia d’Italia come anch’io ebbi occasione di scrivere) su cui è aperta ancora oggi il lavoro di una Commissione parlamentare di inchiesta) ogni tanto si verifica nel nostro amato Paese.
La magistratura resta l’ultima speranza dei cittadini onesti. A questo punto-ha detto Grillo nel suo blog e su questo punto non gli si può dargli torto, malgrado la scarsa simpatia che continuo ad avere per l’ex attore, le responsabilità penali dovranno essere valutate e dovranno prendersi in considerazione gli eventuali provvedimenti. O mi sbaglio ancora una volta?