Si ripetono le squallide allusioni sessuali rivolte alle donne da parte dell’ex socialista Barani, già inaugurate dal grillino De Rosa.
La massima istituzione dello Stato – dove è obbligatoria giacca e cravatta – è diventata una curva da stadio, piena di ultrà che insultano, urlano, lanciano oggetti, fanno cori e invasioni di campo.
Il segnale è inquietante. Non per il prolasso dei modi, ma per la democrazia. Quando le istituzioni più alte raggiungono questo degrado, la svalutazione della loro autorevolezza fa il gioco di chi se ne vuole sbarazzare, svuotandole di funzioni. Non a caso il livello più basso della qualità dei parlamentari corrisponde all’attacco più alto alla Costituzione, al Senato, alla sovranità degli elettori.
Questo squallore non rappresenta chi lotta per la dignità del Paese.
Non ci adegueremo né al degrado democratico, né all’uomo della provvidenza.
La corruzione più grande è la rassegnazione.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21