Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, erano due lavoratori italiani, uno del Sud e l’altro del Nord, anarchici, emigrati negli USA nel 1908 e “giustiziati” il 23 agosto 1927, tramite sedia elettrica, nel penitenziario di Charlestown, per un duplice omicidio a scopo di rapina che non avevano mai commesso. Bisognò attendere il 1977 per ottenere dall’allora Governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, sotto la Presidenza USA di Jimmy Carter, che pure si era interessato al caso, una completa riabilitazione delle due vittime innocenti.
Nel 2007, 80 anni dopo quel tragico evento, è stata costituita l’Associazione politico culturale a loro intestata, che ha sede a Torremaggiore, il paese d’origine di Nicola Sacco e che ha come scopo principale quello di mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei due italiani, il cui caso continua a scuotere le coscienze dei giusti. Il Capo dello Stato volle onorare l’iniziativa con un messaggio di saluto ed auguri, in cui ne ha sintetizzato in maniera eccellente il significato (“…Il Capo dello Stato esprime apprezzamento per l’iniziativa con la quale l’istituenda “Associazione Sacco e Vanzetti”, nel tenere viva la memoria dei due emigranti italiani, intende contribuire al movimento per l’abolizione della pena di morte, tappa fondamentale per la difesa dei diritti umani, sulla quale si è registrato l’unanime consenso dell’Unione Europea…”).
La loro triste ed emblematica vicenda ha di fatto segnato le coscienze del mondo intero nel XX° secolo, diventando il simbolo dell’irreparabilità della Pena di Morte, come condanna irreversibile.
Dal 2003 il 10 ottobre si celebra la GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE, per sensibilizzare tutto il mondo a mobilitarsi contro questa pratica che induce gli Stati ad uccidere.
Il 24 settembre scorso Papa Francesco, primo Pontefice intervenuto ufficialmente al Congresso USA, ha richiamato quel Paese all’ABOLIZIONE GLOBALE DELLA PENA DI MORTE, ancora praticata non solo negli Stati Uniti, ma in altri 36 Paesi del Mondo (“una giusta e necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione”).
In risposta a questo appello di massima autorevolezza la nostra Associazione, in collaborazione con la Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte, aderente alla Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte ha organizzato il 9 ottobre prossimo alle ore 17, in occasione della Giornata Mondiale contro la Pena di Morte del 10 ottobre, un incontro che vuole fare chiarezza sugli atti che hanno portato alla riabilitazione di Sacco e Vanzetti nel 1977, rendendo così visibilmente palese la crudeltà della Pena di Morte.
Vista l’importanza mondiale dell’evento, abbiamo pensato che uno dei luoghi più significativi per il suo svolgimento potrebbe essere proprio la sede dell’Associazione Stampa Estera, in via dell’Umiltà n. 83/c, che ci ha cortesemente offerto la sua ospitalità.
Il tema dell’evento sarà:
“Riflessione storica sull’azione del Comitato Internazionale per la Riabilitazione di Sacco e Vanzetti e il contributo del film di Giuliano Montaldo al riconoscimento della loro innocenza”,
Interverranno:
- Consigliere delegato dal Presidente Associazione Stampa Estera;
- Maria Fernanda SACCO, nipote di Nicola Sacco, Presidente Onoraria Associazione Sacco e Vanzetti;
- Giovanni VANZETTI, nipote di Bartolomeo Vanzetti;
- ELENA SANTIEMMA, Responsabile Ufficio Policy e Lobby Amnesty International Italia;
- Giuliano MONTALDO, cittadino onorario di Torremaggiore e Villafalletto, sceneggiatore e regista del film, che emozionò e commosse il mondo intero;
- Osvaldo BEVILACQUA, conosciuto ai più solo come l’ottimo e simpatico conduttore di SERENO VARIABILE, la trasmissione premiata di recente per essere entrata nel Guiness dei primati come PROGRAMMA DI VIAGGI PIU’ LONGEVO DEL MONDO (36 anni), che all’epoca ebbe il merito di promuovere la costituzione del Comitato;
- Franco PORTONE, altro protagonista di quel “COMITATO INTERNAZIONALE PER LA RIABILITAZIONE DI SACCO E VANZETTI”, che si attivò per sensibilizzare Dukakis a firmare il famoso Proclama;
- Paolo PIRANI, docente di Balistica Forense, che nelle sue lezioni cita spesso il caso di Sacco e Vanzetti e che ha approfondito alcuni aspetti del procedimento giudiziario;
- Antonio LARONGA, giudice, che approfondirà l’effettiva portata di quel proclama alla luce dell’Ordinamento Giudiziario Americano.
Modererà Matteo MAROLLA, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti.