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Erri De Luca assolto. L’art.21 della Costituzione italiana oggi non è stato sporcato dai demoni del passato

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Il poeta Erri De Luca processato in Italia per un reato d’opinione è stato assolto, isole sparse di civiltà in una terra in cui le istituzioni, perdute dietro una pestilente indifferenza o in un po’ di vecchio amore per il volto crudele del censore di turno, non difendono i pensatori dall’antico vile assedio alla purezza della libertà di parola.

Se l’Articolo21 della Costituzione italiana oggi non è stato sporcato dai demoni del passato dalle regole di censura dell’articolo 414 del codice penale fascista lo deve all’uomo Erri De Luca, che incapace di meschina negazione non ha ritrattato, reso invisibile, mortificato le sue parole libere, chiare, impetuose in difesa del verbo ‘sabotare’.

Un verbo pronunciato il 1 settembre 2013 in un intervista all’Huffington Post sul rischio terrorismo in Val di Susa, un verbo nobile per questo opposto alla Tav – l’alta velocità ferroviaria – per fermare quello che lo scrittore ritiene un business criminale contro la salute e la vita degli esseri umani, nella convinzione come ha ribadito prima di essere assolto “che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”.

Per il giudice Immacolata Iadeluca che ha emesso la sentenza: “Il fatto non sussiste” e così la richiesta del pm Antonio Rinaudo di otto mesi di reclusione per l’accusa mossa dalla procura di Torino a seguito della denuncia della società Franco-Italiana LTF Lyon-Turin Ferroviarie è caduta.
Erri De Luca in caso contrario non avrebbe fatto appello né avrebbe presentato domanda di grazia: “Ci sono detenuti che meritano davvero la grazia, e non è il mio caso”.

Il crepuscolo della libertà è stato sfiorato, condannare Erri De Luca segnava un decadimento umiliante per un paese intriso della Bellezza delle parole e chiunque le ami si sarebbe sentito punito.
Il terrore degli ultimi intellettuali è un velo ignobile che accieca uomini di potere inadeguati, al di fuori del libero pensiero non è possibile immaginare nulla per questo il mutismo anche di scrittori e case editrici italiane lascia una profonda malinconia, inchiostro e saliva traditi da uomini sedotti dalle omissioni.
Erri De Luca è un uomo libero, la peste di una condanna non avrebbe potuto nulla contro la rivolta del suo cuore d’albero.


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