Un rapporto dell’OCSE attesta che l’Italia è al primo posto tra i 34 Paesi membri nella classifica sull’esposizione percepita tra i 34 Paesi membri di pubblici ufficiali e politici a fenomeni corruttivi.
L’Italia-è scritto nel Rapporto-è prima tra i paesi dell’Ocse per percezione della corruzione nelle istituzioni governative e locali. Il dato è contenuto in una tabella del rapporto Curbing corruption index 2014 di Transparency International che lo scorso dicembre collocava il nostro Paese al primo posto in Europa e al 69mo nel mondo per corruzione percepita.
E arriva proprio nei giorni in cui, dopo 734 giorni di attesa, il tormentato disegno di legge contro la corruzione è approdato in aula al Senato per la discussione, in attesa del voto finale previsto per il primo giorno di aprile del 2016. Mentre il governo, a valle del nuovo scandalo messo in luce dall’Inchiesta Sistema che ha portato in carcere il ras delle infrastrutture Ercole Incalza, ha avviato un piano per la legalità e la prevenzione dei fenomeni corruttivi nelle partecipate statali.
Il costo delle truffe e della corruzione negli investimenti pubblici-scrive l’OCSE-che ha diffuso il rapporto a Parigi non è solo economico ma politico e istituzionale con seri risvolti per la legittimazione dell’apparato dello Stato e la capacità delle istituzioni di funzionare in modo efficace. Per l’OCSE c’è una “forte relazione” tra la corruzione percepita, più bassa è la fiducia nelle istituzioni. Più alta è la corruzione percepita, più bassa è la fiducia nelle istituzioni.
Il Paese in cui il governo incassa il maggior credito di fiducia è la Svizzera con una percezione della corruzione inferiore al 15 % che fa registrare una fiducia nell’esecutivo superiore al 55 per cento. In Germania la fiducia è superiore al 60 per cento nonostante la percezione della corruzione si avvicini al 40 per cento. La media dei Paesi dell’OCSE è superiore al 40 per cento e inferiore al 60 per cento per la percezione sulla corruzione.