L’acquisizione della Rizzoli da parte della Mondadori mette a repentaglio la biodiversità letteraria?
Gli esperti marketing giurano di no, perché se un autore “tira” viene pubblicato anche se le sue idee non sono condivise. Né vale la preclusione al contrario, visto che nel ventennio berlusconiano fior di antiberlusconiani si sono rivolti senza problemi (tranne rare eccezioni) alla Mondadori, senza mai ricevere pressioni.
Quindi, tutto bene? Non proprio.
Nel febbraio scorso Eco, Maraini e altri autori hanno già denunciato i rischi di questo grumo editoriale alla libertà di espressione e alla indipendenza dei premi letterari. Certo, i libri non sono un settore politicamente sensibile come la tv, ma avere il controllo di questo comparto con una quota di oltre il 40% può essere comunque condizionante. Quantomeno, per estromettere l’autore ostile dal giro della grande distribuzione della “Mondazzoli” e dei marchi controllati (Archinto, Bompiani, Fabbri, Bur, Lizard, Marsilio, Sonzogno. E questa è più di una ipotesi, vista l’indole arrogante e la mediocrità civica di Marina Berlusconi, manifestata nelle sue dichiarazioni pubbliche, poche ma indelebili per faziosità familista.
Resta il conforto di tantissime medie e piccole case editrici, che continueranno la loro eroica lotta per la sopravvivenza. Ecco, sarebbe bello se gli scrittori più sensibili alla dignità nazionale, si rivolgessero a loro per le prossime pubblicazioni. Da parte mia, una cosa è certa: nell’acquisto di libri, guarderò con ancora più attenzione la casa editrice.
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