L’acquisto da parte Mondadori/Fininvest della Rcs Libri (Rizzoli, Bur, Bompiani e Marsilio con esclusione, pare, dell’Adelphi) è già stato battezzato dai media “Mondazzoli” in onore di quel bisogno primario di formattare in neologismo e/o selfie il contemporaneo carpe diem.
I fatti invece: il primo gruppo italiano “libri” s’è comprato anche il secondo fagocitando così in totale la quota di circa il 40% dell’editoria nazionale (concentrazione di queste dimensioni non esiste nel resto d’Europa).
In questo contratto d’affari (valore circa 127milioni d’euro) si stipula, tra l’altro, che l’Rcs potrà però continuare a esercitare l’attività libraria concernente il a)selezionare gli autori meritevoli di pubblicazione b)predisporre bozze di testo c)curare la grafica (pezzo forte specie per testi scolastici in quota così a quasi il 25%) d)passare alla stampa.
Ve li vedete i selezionatori a selezionar l’autore che denuncia (veramente, non per finta) eventuali diretti e indiretti interessi/abusi dell’editor padrone? Ma va là!
Sicché, piuttosto d’altisonante “Mondazzoli” già dato così per scontato, meglio vedrei un sommesso terra-terra: “che cazzo di mondo sta lì?”
PS per tutti gli autori che non ci stanno, compatibilmente con i contratti che con ‘sti qua hanno già sottoscritto, pensare di rivolgersi alle case editrici minori potrebbe essere un’idea, o no?