BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Alpi-Hrovatin: accolta revisione processo ad Hashi Omar Hassan

0 0

“Ho pianto, sai. Ho pianto di gioia”. Ancora non ci crede Hashi Omar Hassan, l’unico condannato a 26 anni di carcere per l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. La Corte d’Appello di Perugia, il 5 ottobre, ha ammesso l’istanza di revisione del processo presentata dai suoi legali. A 21 anni dalla morte di Ilaria e Miran, il prossimo 13 gennaio, inizierà il processo di revisione.

L’istanza era stata presentata dagli avvocati di Hashi – Douglas Duale, Antonino Moriconi e Natale Caputo – dopo che a febbraio noi di Chi l’ha visto, avevamo intervistato Ahmed Ali Rage detto Gelle. L’uomo conosciuto come il “supertestimone del duplice omicidio”, introvabile per la giustizia italiana. L’uomo che accusò Hashi di aver fatto parte del commando omicida. Che disse alla Digos che lui era lì e aveva visto tutto – nonostante descrisse una scena dell’omicidio inesatta, con Ilaria seduta sul sedile davanti del pick-up e Miran su quello dietro. Mentre era il contrario. Per poi sparire, senza mai presentarsi al processo. Senza mai confermare quanto raccontato agli inquirenti. Senza dar la possibilità ad Hashi di difendersi dalle sue parole.

Era il 1998. A febbraio di quest’anno l’abbiamo trovato, e Gelle ci ha raccontato che quella era una bugia. Che lui non era lì. Che non aveva visto nulla. Che gli erano stati promessi soldi per quella falsa testimonianza. Che Hashi era innocente. “E’ una notizia eclatante” ci dice Douglas Duale, uno degli avvocati di Hashi. “E’ una notizia che aspettavamo da tanto tempo e che aspettavano tutti quelli che da tanti anni chiedono verità e giustizia per Ilaria e Miran”.

Nel provvedimento i penalisti chiedono, in sostanza, l’annullamento della condanna e il riconoscimento dell’estraneità di Hashi al duplice delitto. “Ora la Corte d’Appello di Perugia – conclude l’avvocato Duale – ha deciso di riaprire il processo. Di spiegare, dopo 21 anni, cosa è successo quel tragico giorno di marzo del 1994. Di trovare i colpevoli”.

Di arrivare alla verità. Finalmente.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21