E’ indispensabile un chiarimento: il Giancarlo Mazzuca che difende le scelte di Bruno Vespa su Il Giorno è un Consigliere di Amministrazione Rai che difende un conduttore Rai, o il Direttore responsabile del Giorno che difende il Direttore Editoriale del suo gruppo (“QN – Quotidiano Nazionale”)?
Come è possibile tollerare che un amministratore di un gruppo editoriale resti a dirigere il giornale di un’altra azienda editoriale?
E se qualcuno aveva ancora un dubbio sulla inaccettabilità di questo stato di cose, oggi sfogliando i giornali capirà.
Ma per onestà, Mazzuca non è il solo: anche un altro Consigliere di Amministrazione, Arturo Diaconale, continua a fare il Direttore responsabile di un quotidiano (L’Opinione), dopo essersi rimangiato l’impegno a dimettersi. E annuncia anche che dal suo giornale, parlerà di Rai.
In quale altra azienda si tollererebbe una cosa del genere?
Ricordiamo che un qualunque comune dipendente Rai, non per dirigere, ma semplicemente per rilasciare una intervista, scrivere un articolo, o anche partecipare a un convegno, deve chiedere autorizzazione formale. Molto spesso negata. Anche quando è a titolo gratuito. E, ovviamente, divieto assoluto di parlare di Rai.
Sono regole che per il Codice Etico non valgono soltanto per i dipendenti, ma per tutti, a cominciare dai vertici: CdA, Dg e Presidente. O siamo di fronte a una palese intenzione di violare il codice etico, e la cosa ci indigna, oppure il codice etico è stato cambiato senza che nessuno ne sapesse nulla.
L’Esecutivo Usigrai