Quassù [in alta montagna] ce le teniamo in bocca, costano energia e calore, usiamo le necessarie, e quello che diciamo poi facciamo. Quassù le parole stanno in pari con i fatti, fanno coppia. (Erri De Luca, Sulla traccia di Nives).
Domenica 4 ottobre sulla Sainte-Victoire, nei pressi di Aix-en-Provence si terrà una marcia per sostenere lo scalatore, il poeta, lo scrittore, l’uomo Erri De Luca e la libertà delle parole, dopo la richiesta del pubblico ministero Antonio Rinaudo di otto mesi di reclusione nel processo che lo vede imputato a Torino per istigazione al sabotaggio della Tav, la linea Alta Velocità Torino-Lione.
La montagna per chi vuole difendere Erri De Luca da un reato d’opinione è il luogo ideale, tra le pieghe delle nuvole si potrà respirare in intesa con l’anima e la terra, un invito a vivere nel rispetto dell’uomo, lontano dal volto oscuro di qualunque censore.
L’idea nasce in ambito accademico francese, da un’iniziativa di Chiara Milanesi e Carlo Baghetti, la Francia ed il suo presidente Hollande già in passato aveva sostenuto l’appello di politici e intellettuali d’oltralpe in favore dello scrittore e in difesa della libertà d’espressione, evidenziando l’assordante silenzio delle istituzioni italiane.
Si parte dal Barrage du Bimont alle 10.30 e l’arrivo sulla cima della Sainte-Victoire è
previsto per le 12.30.
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