Durante la 72° Mostra del Cinema di Venezia quaranta dei più rappresentativi autori del cinema italiano hanno inviato una lettera-appello al Ministro Franceschini, affinché la prossima riforma legislativa del cinema, sulla quale lavorano insieme Parlamento e Governo, contenga 4 principi fondamentali ispirati al modello francese, il più avanzato in Europa, adottati recentemente anche dalla Corea. In sintesi: istituzione di un Centro Nazionale del cinema e dell’audiovisivo, applicazione del prelievo di scopo e del principio di trasparenza, eliminazione dell’ impunita’ per chi non rispetta la legge.
L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici plaude alla loro iniziativa e intende condividerla e sostenerla. Il cinema italiano, che negli anni e’ stato sempre più considerato solo dal punto di vista industriale e commerciale, a scapito del suo valore di strumento di crescita culturale e civile, vive una profonda crisi strutturale.
Sorge quindi la necessità di imprimere una svolta prima ancora che al sistema produttivo, a quello dell’esercizio, ma ancor piu’ al suo insieme creando quella “cabina di regia” (il CNC) che possa mettere insieme e coordinare il corretto posizionamento di tutte le tessere del complesso mosaico dell’ audiovisivo. È altresì importante l’idea che a finanziare la cinematografia e l’ audiovisivo siano tutti i soggetti della filiera a garanzia di un’ autonomia finanziaria che progressivamente integri l’ intervento pubblico, iniziando così ad autoalimentarsi virtuosamente.
L’ANAC invita quindi tutte le associazioni con le quali ha condiviso in passato le piu’ importanti battaglie legislative ad aderire all’appello dei 40 autori di cinema e contribuire, di concerto con le Istituzioni, anche in vista delle imminenti audizioni al Senato sul Disegno di legge Di Giorgi-Zavoli, a costruire un sistema del cinema e dell’ audiovisivo al passo con i tempi e in linea con il meglio della normativa vigente in Europa.