“Definire ‘camorrismo giornalistico’ il lavoro di una rete del servizio pubblico e dei grandi professionisti che ne fanno parte e’ assolutamente inaccettabile. Tutte le critiche sono bene accette, ma questa volta si e’ passato il limite”. Lo ha affermato ieri in una nota il direttore di Rai3, Andrea Vianello, commentando le affermazioni fatte alla Festa di Scelta Civica a Salerno dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha definito la terza rete di Viale Mazzini la “lobby radical chic del Paese” che compie “atti di camorrismo giornalistico”.
“Questo tiro al bersaglio contro Rai3 – commenta in una nota Articolo21 – e le sue trasmissioni di inchiesta, di informazione e di approfondimento giornalistico è la spia allarmante e desolante di una parte della politica, sempre più trasversale, che non rispetta l’autonomia giornalistica e la libertà di chi fa informazione senza incensare il potere di turno. Tutta la nostra solidarietà al direttore di Rai3 Andrea Vianello e agli autori e conduttori delle trasmissioni che in queste settimane sono state oggetto di attacchi pretestuosi ed arroganti”.
“Non hanno alcuna giustificazione gli strali lanciati da Vincenzo De Luca contro Rai 3, Report e ‘Il fatto'” dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai. “Inaccettabile – continua Peluffo – definire Rai3 ‘la più grande fabbrica di depressione’, la ‘lobby radical chic del Paese che compie atti di camorrismo giornalistico, attacchi personali, atti di imbecillità, ma non ingenua'”. “De Luca si scusi e si attenga al proprio ruolo istituzionale anziché infangare il lavoro di un’intera rete del servizio pubblico. Al direttore Andrea Vianello va la mia personale solidarietà per le offese di cui è stata oggetto l’esperienza professionale collettiva di Rai 3”, conclude Vinicio Peluffo.