Petra Laszlo fa lo sgambetto a Osama Abdul Mohsen e – giustamente,molto giustamente – viene immediatamente licenziata dalla sua televisione. L’episodio suscita una riflessione. Fortunatamente esistono ormai telefonini e altre diavolerie elettroniche che ci aiutano a svelare simili infami episodi. Questo significa che nessuno può sentirsi immune dal rischio di essere “fotografato” quanto meno se lo aspetta.
Anche le rappresentanze istituzionali?
Partiamo da un dato: tendenzialmente sono sempre dalla parte delle forze dell’ordine ma da giornalista mi pongo anche qualche domanda. E allora: e’ possibile che ormai da qualche anno tutte le immagini delle operazioni di polizia,carabinieri,guardia di finanza vengano registrate direttamente dagli operatori delle forze dell’ordine? Le redazioni televisive sono escluse dalla fase di ricerca: ricevono il materiale e lo mandano in onda.
Una volta i comandi interessati avvertivano le redazioni: stiamo per intervenire, mandate i cronisti. Oggi no. E allora che cosa ne sappiamo di come sono state riprese quelle immagini? Gli agenti si sono comportati correttamente durante le operazioni? Sono state tagliate scene “scomode”?
E la stessa cosa avviene nei Palazzi della politica. E’ possibile che i telecineoperatori ormai siano relegati in aula al Senato e alla Camera in posizioni talmente scomode che è impossibile per loro lavorare e raccontare ciò che vedono ?
Vi siete mai chiesti come ormai non assistiamo più a grandi scontri in aula? In parte il ruolo dei parlamentari e’ stato largamente svuotato dall’attività dell’esecutivo ma è anche vero che come l’ambiente si surriscalda le telecamere vengono allontanate e sostituite dalla sola telecamera della Camera o del Senato ! Che è a immagine fissa ed è puntata esclusivamente sull’oratore di turno: per cui intorno a lui può scoppiare l’inferno che nessuno se ne accorgerà .
La democrazia si fonda innanzitutto sul confronto delle idee e magari anche lo scontro,ma noi non possiamo vederlo.
Non vale una “pacata”riflessione?
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