Non si servono le ideologie, ma le persone, ha detto Papa Francesco a Cuba. E’ un’esortazione profonda che interpreto così: quando un’ideologia crea sofferenza agli uomini, è sbagliata. Perché è la riduzione del dolore del bisogno l’unico parametro per giudicare l’etica dei comportamenti personali e – a livello sociale – le decisioni che investono intere comunità. In parallelo, si potrebbe dire anche che non si servono le religioni, ma gli uomini. Con le stesse argomentazioni.
Il richiamo di Francesco è l’invito a lottare per la dignità delle persone, intesa come priorità del valore assoluto, che non può essere leso da nessuna sovrastruttura culturale, ideologica o teologica che sia. Un concetto che si avvicina molto a quello di laicità, dove il rispetto si fonda sull’uguaglianza e la consolida. Abbiamo un disperato bisogno di questa laicità mistica.
Dove la dimensione del sacro non è nella soggezione verticale a Dio, ma nella relazione orizzontale aperta agli uomini.
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