Io non ho l’impressione che, al di là del pigolio vittimista, ci sia stata una vera preoccupazione per i cristiani orientali. Non c’è stata in Iraq, non c’è stata in Libano [durante la primavera dei cedri del 2005, nda] non c’è stata una vera solidarietà costruttiva, cittadina, incoraggiante i cristiani e richiedente all’altra parte, alle altre parti, di accogliere l’idea di una cittadinanza comune all’interno di un progetto civile democratico. No, io ho l’impressione che i cristiani orientali siano una buona scusa per progetti elettorali europei. Altrimenti bisognava operare da subito, appena venuta questa occasione senza ritorno che è l’inizio della Primavera araba, in solidarietà con un popolo che chiede democrazia, colorata di islam come in Europa la democrazia è colorata di radici cristiane. E allora i cristiani sarebbero stati co-protagonisti, co-autori. Ce ne sono, grazie a Dio. Ma se queste solidarietà continua a mancare nel cinismo, nello sfruttare la condizione dei cristiani orientali a scopi elettorali, beh… un giorno bisognerà celebrare un altro giorno della memoria (Paolo Dall’Oglio al Gr Rai, maggio 2013)
Abbiamo deciso di dar vita a questa associazione perché a due anni dal suo sequestro ci è apparso sempre più urgente difendere e diffondere il messaggio umano, spirituale, politico e culturale di Paolo sulla Siria, sui siriani e sul dialogo inter-religioso. Rimosso dalla coscienza collettiva italiana fin dalle ore successive al suo sequestro, Paolo è rimasto rimosso dalla coscienza collettiva del nostro Paese anche dopo l’appello con cui, due giorni prima del secondo anniversario del suo sequestro, papa Francesco ne ha chiesto il rilascio.
Difendere e diffondere il messaggio di Paolo, la sua capacità di vedere e prevedere la tragedia siriana, serve soprattutto oggi, mentre la Siria si svuota e il Mediterraneo si trasforma in un cimitero liquido. La sua testimonianza contro i totalitarismi, “laici” e “religiosi”, merita l’attenzione di tutti.
Noi cercheremo di farlo promuovendo iniziative di riflessione sul suo impegno, la sua testimonianza e quello che nel suo nome ancora palpita, in tantissimi siriani. Noi siamo solo alcuni amici, alcuni dei giornalisti amici di Paolo, non abbiamo la pretesa di essere nulla di più di questo, ma non potevamo più lasciare senza seguito la sua “drammatica profezia”.
Il nostro sito
Il primo obiettivo ovviamente era creare un sito web dell’associazione in tempo per questa nostra presentazione ufficiale. Ci siamo riusciti, anche se all’ultimo minuto. L’indirizzo è www.giornalistiamicipadredalloglio.com
E’ ancora povero, ma intendiamo svilupparlo nel più semplice e proficuo dei modi: raccogliendo lì le interviste, gli articoli e le testimonianze di Paolo che troveremo nel web, anche qualcosa che abbiamo scritto su di lui, perché no, e poi articoli, anche di studiosi e giornalisti stranieri, visto che Paolo è molto più apprezzato nel mondo che nel suo Paese nativo.
Poi cercheremo di renderlo un sito di raccolta di idee e di iniziative culturali dedicate a lui, e alla “sua” Siria: quella vera, dei siriani, del movimento, del dialogo, la Siria vittima di una violenza senza precedenti e di un oblio senza pari.
Chi siamo?
I soci fondatori sono Riccardo Cristiano, Amedeo Ricucci (ai quali sono stati affidati gli incarichi di presidente e vice-presidente risiedendo a Roma), Laura Silvia Battaglia, Enrico Casale, Lorenzo Declich, Stefano Femminis, Shady Hamadi, Luca Geronico , Francesco Pistocchini, Lorenzo Trombetta.
Come diventare soci.
Ringraziamo tutti gli amici che si sono associati, possibilità che non esclude i non giornalisti ovviamente, e speriamo che altri tra voi o tra i vostri amici ci vogliano aiutare. Creare un’associazione costa qualcosa, è vero, lo abbiamo fatto volentieri, ma ora dobbiamo trovare il modo di farla vivere, e questo richiede altre spese: anche perché ideare qualcosa è difficile, realizzarlo molto di più. Iscriversi, come i molti amici che lo hanno già fatto, è semplicissimo, basta un bonifico di 10 euro per diventare soci ordinari e di 50 euro per diventare sostenitori. Basta mandarci una mail a amicidalloglio@tiscali.it e vi invieremo il nostro codice iban. O potete associarvi di persona venendo all’incontro.
Ma per fare cosa?
E’ nostra intenzione presentare l’associazione a Milano, dove vivono quattro dei nostri soci fondatori, ma anche altrove: diverse organizzazioni si sono dette disponibili a chiamarci per parlare di Paolo, dei suoi libri e della sua “opzione Siria”.
Stiamo preparando un libro su di lui e vorremmo organizzare un convengo su “dialogo inter-religioso e informazione”. Il primo seminario di riflessione su “La Siria di padre Paolo” organizzato con l’ausilio di Articolo 21 e della FNSI è stato per noi molto stimolante, attualissimo, e vorremmo far avere a tutti i soci, e poi magari non solo a loro, gli atti di quel convegno. E’ un obiettivo concreto portare l’associazione a Beirut, dove Paolo ha studiato e si è formato, per parlare di lui e del suo “obiettivo cittadinanza”, tanto caro a certi circoli cristiani e musulmani libanesi, e tanto avversato da altri, cristiani e musulmani.
Perché questa nostra iniziativa vada avanti abbiamo bisogno non solo di qualche denaro, ma anche del vostro aiuto, di suggerimenti, proposte, aiuti, idee. Paolo, quel che ha fatto, quel che ha detto, quel che ci ha spiegato, doveva e deve essere tutelato, recuperato, mantenuto vivo, aggiornato, capito, ribadito, contro i cantori dei “mali minori”, l’eterna scusante per giustificare mali sempre peggiori. Su questo noi andremo avanti finché ci riusciremo. Se potremo farlo insieme sarà molto meglio.