Migranti: Bauman: “parliamo sempre di numeri, come si trattasse di capi di bestiame”

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Un grande cammino alla ricerca delle sorgenti dell’umanità. Questo è stato forse il senso profondo del cortile di Francesco. Il significato di questi giorni di incontri ad Assisi tra scrittori, filosofi, artisti, politici e teologi. Un’umanità a volte ostinata e fiera, altre invece sospesa e dolente. E al centro della narrazione spesso ritorna il dramma dei migranti.” Quando parliamo di loro- osserva amaro Zygmunt Bauman – parliamo sempre di numeri, come si trattasse di capi di bestiame”.

E poi cita Bergoglio e la sua globalizzazione dell’indifferenza e le parole di Bertold Brecht:” i migranti ed i profughi portano cattive notizie, perché rendono tangibile ai nostri occhi quello che potrebbe accadere anche a noi”. Razza umana. Così ha chiamato Oliviero Toscani la serie delle migliaia di foto scattate ai volti delle persone più disparate.” Ho messo da parte-spiega- la fotografia dell’estetica, quella delle nuvole bianche sui cieli neri. Quello che davvero mi interessa è cercare ogni volta l’emozione di uno sguardo perché credo che questo alla fine l’arte debba fare: esplorare la condizione umana”. Ma è visitando il sacro convento che scopriamo una delle sorgenti più ricche di humanitas.

Nella biblioteca del Sacro Convento c’è il testo più antico del Cantico delle Creature scritto da Frate Francesco. Giovanni Grado Merlo lo ha definito il più grande atto di pacificazione cosmica. Gli elementi naturali non sono più fattori che contaminano l’uomo ma al contrario strumenti per arrivare a Dio. Tutte le grandi trasformazioni successive nascono da qui.” Nei fioretti di San Francesco -spiega Franco Cardini- ad un certo punto un frate chiede a Francesco: perchè proprio a te la gente viene dietro? Ecco io mio sono posto spesso questa domanda. Oggi credo di aver capito perchè. Perchè ora che la moderna società solida fondata sull’individualismo e sul primato dell’economia si sta consumando, adesso finalmente riconosceremo Francesco, santo venerato ma disatteso nella pratica, come autentico maestro di pietà e umanità”.


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