Un libro che sa di Sicilia e che lascia respirare buona musica. Animata e dai giusti ritmi che riporta al passato oramai divenuto presente. Senza troppa nostalgia ma con un pizzico di rammarico per aver fatto qualcosa di troppo, o troppo poco.
“Intervalli di terza maggiore”, opera prima di Vito Falco (vincitore della quinta Edizione del concorso letterario Parole nel Vento), è ambientato nella terra in cui vive. Regala bellezza e profumi di cui Menfi è piena. La profonda conoscenza del territorio da parte dell’autore, viene esaltata dalla piacevole descrizione dei luoghi e dai momenti di vita trascorsi dai personaggi che animano il romanzo. Personaggi che prendono vita e che amano la propria terra. Alcuni in modo inconsapevole, altri con le certezze che muteranno con il passare degli anni. Questo però, permette ai protagonisti di vivere appieno la loro Sicilia, tra la spiaggetta di Cozzosaraceno e le bellezze di Palermo.
Le pagine del libro scorrono veloci e piacevoli. Si alternano tra ricordi e riscoperte in un finale sperato e inaspettato allo stesso tempo, che regala sorprese e che arriva come in un sogno. Lo stesso in cui Antonio, il vero protagonista, fuggirà per trovare se stesso e quello che la realtà gli aveva tolto.
La dolce penna di Vito Falco sa di vita vissuta e di consapevolezza. La stessa che prova a insegnare durante le sue giornate di lavoro. Un romanzo di formazione dove l’amicizia tra i cinque giovani s’intreccia con le tradizioni siciliane e la musica d’oltreoceano. E si scontra con la prepotenza dei potenti e il decadimento della classe dirigente del paese e dell’isola.
Leggendo le pagine del libro mi è balzata agli occhi la scena finale del film “Perduto amor” di Franco Battiato, dove il filosofo siciliano Manlio Sgalambro, seduto al tavolino di un bar nella splendida cornice di Ragusa Ibla, si lascia andare con un monologo alla conclusione del film: “E quindi è diventato scrittore… Bravo! Ogni tanto tornerà per le vacanze, magari per vedere i suoi, ci criticherà ferocemente perché lui vive nella “civiltà”… Ma una cosa non sa ancora, che questa terra come la Ionia di Eraclito e Anassagora è magica e richiama sempre coloro che le appartengono come se esercitasse un diritto, la legge dell’appartenenza.
E anche per lui un giorno inevitabile il ritorno.
Sarà il clima, la luce, l’aria…
Comunque. Una granita di mandorla!”
A chi legge sembrerà di attraversare le pagine del libro mentre lo scrittore continuerà a suonare il suo sax che ci accompagnerà per tutto il romanzo. E sarà una musica bellissima che verrà fuori dagli intervalli di terza maggiore
Vito Falco, “Intervalli di terza maggiore”, Rubbettino Editore, 2015