Giornalisti minacciati, Borrometi, “È quando si è soli che si diventa un obiettivo perfetto”. Articolo21: “andiamo oltre la solidarietà”

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Di fronte alle continue minacce che i giornalisti ricevono in conseguenza alle inchieste sulla criminalità e le illegalità nel nostro paese, urge una risposta forte e determinata. Il Portavoce Giuseppe Giulietti,  afferma che Articolo21 si metterà a disposizione dei colleghi minacciati pubblicando se loro lo vorranno, gli articoli che hanno provocato le minacce dei clan e degli uomini del malaffare. Questo ci sembra uno dei modi non solo per esprimere solidarietà ma anche per non lasciarli soli e per dare una firma collettiva alle loro inchieste.

 “La sottoscrizione da parte di una collettività di giornalisti, di un articolo che un boss non vorrebbe fosse pubblicato, significa fare squadra davvero e non lasciare solo chi viene minacciato. È quando si è soli che si diventa un obbiettivo perfetto” dice Paolo Borrometi ad Articolo21, sotto scorta e costretto a trasferirsi a Roma dopo le inchieste sul comune di Scicli (RA) sciolto per mafia.

Sono tanti i colleghi di cui non si sa nulla ma che ogni giorno rischiano di diventare, o sono già, un obbiettivo. Tante le inchieste che non finiscono sui quotidiani nazionali, troppi i giornalisti che lavorano sul territorio, che sono freelance senza garanzie: questi fattori rendono più facile minacciare, intimidire. Lo scopo di chi mina la sicurezza di un giornalista è quello di zittire in primis quello che ha scritto: per questo, continua Borrometi, se “agli articoli sotto attacco una pluralità di persone aggiunge la propria sottoscrizione non si rimane una voce sola nel deserto e colpire qualcuno diventa più difficile”.

Un’iniziativa questa, che vuole andare oltre il pur indispensabile comunicato di solidarietà al giornalista minacciato. Ricordiamo come ad agosto di quest’anno i colleghi abbiano fatto squadra attorno a Nello Trocchia lanciando un appello per portare all’attenzione delle Istituzioni la sua situazione; come oggi Attilio Bolzoni abbia scritto un messaggio forte e chiaro su Repubblica: Federica Angeli ha messo a rischio se stessa e la sua famiglia per raccontare lo schifo di Ostia e non è sola.

Allo stesso modo con questa iniziativa Articolo21 si oppone attivamente all’indegno proposito del “colpirne uno per educarne cento”, all’indifferenza del “chi te lo ha fatto fare” e all’arroganza della minaccia pubblicata sui social network. La pubblicazione e la firma collettiva alle inchieste scomode per fare squadra sempre, non solo per esprimere solidarietà ma anche per non lasciare solo, concretamente, nessun collega.


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