Dove si prendono i soldi per eliminare le tasse agli attici e alle ville dei ricchi?
Dai tagli alla sanità dei poveri.
Ora i conti di Renzi iniziano a tornare. Il mistero delle coperture per la rinuncia alla tassazione dei grandi immobili – la parte più onerosa per lo Stato – si dissolve con una pessima notizia per la prevenzione e la cura delle patologie più costose e inaccessibili nel privato dai meno abbienti. Il tutto con una popolazione sempre più fragile fisicamente ed economicamente per il progressivo invecchiamento e la riduzione di reddito da lavoro.
Il resto è la solita truffa delle parole: basta denigrare gli esami a sprechi e il gioco è fatto.
Anzi, no. Ci vuole anche l’intimidazione dei medici che li prescrivono, imponendo loro di risarcire lo Stato per esami non necessari. Insomma, come per i giudici, c’è l’esasperazione della responsabilità personale a danno dello scrupolo professionale.
Certo, i miliardi dell’abolizione della tassa sulle prime case non saranno integralmente coperti dai risparmi del servizio sanitario, ma si afferma il principio dell’anti Robin: uno Stato che toglie ai poveri, per donare ai ricchi. E c’è ancora chi chiama il PD un partito di sinistra.
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