L’uomo non ha ancora imparato a rispettare la natura e i suoi comandamenti. Non è stato capace d’amare gli angoli più belli in cui poeti, scrittori, hanno trovato pace ed ispirazione per comporre le pagine più belle che insegnano all’anima a volare. La costiera amalfitana, insieme a mille altri luoghi del nostro paese, rappresenta la bellezza, l’arte, la cultura, valori che l’uomo continua a ritenere secondari o, peggio ancora, che debbano essere riservati a pochi, a quei pochi che illegalmente, abusivamente, e aggiungerei prepotentemente, permettono costruzioni, concedono permessi e rilasciano autorizzazioni che producono solo scempi edilizi, veri e propri schiaffi sulla faccia di chi cerca di salvaguardare la natura ed i suoi paesaggi.
E’ di qualche anno fa la notizia di un incidente in uno di quei luoghi del cuore. Una terrazza a picco sulla scogliera amalfitana è crollata e le persone sono finite in mare, con un bilancio di sette feriti, alcuni dei quali gravi.
L’incidente ha interessato una terrazza in legno costruita a picco sul mare a ridosso di una villa privata, provocando un volo di oltre dieci metri. È morto un uomo. Secondo gli inquirenti che si occuparono del caso la terrazza di legno era una struttura probabilmente abusiva.
Sono in tanti a pensare che l’Italia sia custode di un tesoro straordinario, ma sono anche molte, troppe, purtroppo, le segnalazioni di chi riscontra incuria, degrado e abbandono nei luoghi che rivestono particolare importanza nella loro vita.
“I Luoghi del Cuore” è un censimento biennale, promosso dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, per tutti, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui beni più belli ed amati d’ Italia e garantire un futuro coinvolgendo in prima persona la popolazione, promuovendo la sensibilità di agire insieme per la tutela dei tesori che appartengono a tutti. Viene delineata una mappa dei beni più amati dalla collettività, sollecitando le istituzioni locali a salvaguardare i luoghi segnalati ed intervenendo direttamente per il suo recupero.
Amalfi resta un patrimonio da difendere perché è un luogo del cuore e non può cambiare il suo aspetto per lasciare spazio a costruzioni che la deturpano, mettendo in pericolo anche l’incolumità di chi pur di avere un pezzo del tramonto sul mare “personale” un punto di vista privilegiato da cui guardare l’estate in costiera, ha il vile coraggio di chiedere permessi, consapevole di agire abusivamente.
Dalle immagini che rapiscono lo sguardo percorrendo tutta la costa spuntano gli “orrori dell’uomo” costruzioni inguardabili che nulla hanno a che vedere con i terrazzamenti meravigliosi, panorami incantevoli che profumano di limoni. Spuntano spiagge incastonate nella roccia ed insenature soprafatte da mostri cementizi che nulla apportano in termini di miglioria ad una vista che rapisce l’anima dei turisti, tanti, che ad Amalfi come in tutta la costiera sanno di trovare.
Questa perla tutta italiana, orgoglio dei suoi cittadini, commercianti ed artigiani deve brillare per sempre della sua immutata luce. Un gelato artigianale degustato mentre tedeschi, americani, giapponesi sfilavano estasiati di bellezza e caldo, ha permesso la conoscenza con il suo produttore e nelle sue parole si leggeva l’orgoglio di appartenere ad una comunità in cui anche una sola delle lettere appartenenti alla parola Amalfi deve restare li, al suo posto perché li per otto mesi si lavora ininterrottamente.
Se per tanti anni l’uomo ha sbagliato, e dei suoi errori se ne vedono i segni in costiera, come ovunque il cemento abbia messo le sue innaturali radici, finisca qui questa catena, si spezzi adesso grazie ad una presa di coscienza, ambientale nuova e sensibile, e cessino gli abusi edilizi e della prepotenza che muove dal desiderio di possedere un pezzo del mondo che invece è di tutti.
Foto di Vincenzo Aiello