Another brick for the future
Lo scorso anno scolastico si è chiuso con la delusione di centinaia di migliaia di studenti e di lavoratori della scuola di fronte all’
Noi studenti ci siamo mobilitati con forza contro quel modello di scuola aziendalistico e diseguale proposto dal Governo, ma chiedendo un dialogo costruttivo senza promuovere
Ma abbiamo deciso di non arrenderci a questo strappo. Abbiamo deciso, riunendoci nel campeggio nazionale studentesco, che anche quest’anno #findallinizio dimostreremo che il mondo della scuola è ancora capace di costruire un’alternativa, una proposta in netta contrapposizione a una riforma che non parla a chi la scuola la vive. Abbiamo deciso che anche quest’anno sin dal primo giorno di scuola dimostreremo di sapere cosa significa costruire, attraverso il confronto e la partecipazione, un altro modello di società. Ci mobiliteremo per dire che senza un’istruzione realmente democratica, inclusiva e di qualità non può esserci un futuro migliore per questo Paese e per questa Europa.
Non vogliamo essere cittadini di un’Europa che respinge i migranti ai confini non accettando la sfida al cambiamento e alla piena integrazione nelle differenze. Vogliamo che lo slogan “Welcome Refugees” venga urlato nelle piazze degli studenti ed esposto nelle scuole di tutto il paese. Vogliamo accogliere fino in fondo la sfida che il mondo ci pone davanti, senza più essere spettatori delle tragedie del Mediterraneo. Non vogliamo essere figli di un’Europa dove contano le sole logiche di bilancio e non la qualità della nostra democrazia o le condizioni di vita e lavoro delle giovani generazioni. Non vogliamo essere figli di un’Europa incapace di guardare con fiducia al proprio futuro, superando finalmente gli egoismi e le frustrazioni nazionali, che hanno prodotto la diffusione endemica delle paure e delle disillusioni, indebolendo la democrazia.
Non vogliamo più essere i figli di un Paese dove l’analfabetismo funzionale arriva al 47%, dove la dispersione scolastica è al 17% e tocca al Meridione
Noi non vogliamo essere i figli di un Paese che sembra brancolare nel buio, ma il bagliore di speranza di chi vuole ricostruire e di chi sa guardare lontano, consapevoli che per ricostruire una società fatta di inclusione, eguaglianza e diritti bisogna partire dalla costruzione di una scuola che sia davvero buona e fondata su questi stessi valori.
Per una scuola nuova e buona per davvero e quindi alternativa alla buona scuola.
Per una scuola aperta e inclusiva, fatta di diritto allo studio, di accesso al sapere, di servizi e di welfare.
Per una scuola partecipata, fatta di autonomia democratica, nuovi sistemi di rappresentanza e di governance che redistribuiscano il potere decisionale e che aumentino la collegialità.
Per una scuola fatta di nuovi diritti, che rispecchino le nuove esigenze e che non lascino ai margini la voce di ogni studente, isolandolo e relegandolo a rimanere soggetto debole del processo educativo.
Per una scuola che si innovi attraverso un cambiamento vero della didattica, una rivoluzione del modello educativo che metta al centro l’apprendimento e lo studente e una profonda riforma dei cicli scolastici.
Per una scuola che faccia dei percorsi di alternanza un’esperienza realmente formativa dove gli studenti dispongono di pari diritti e tutele, un’esperienza che non diventi bieco sfruttamento da parte di chi non vuole assumere.
Per una scuola dove la valutazione non sia volta a premiare, a competere o a punire ma a migliorare il sistema formativo nel suo insieme, tramite processi partecipativi.
Per una scuola capace di costruire capacità critiche, capacità di interpretazione dei fenomeni sociali e politici, capacità di dibattere democraticamente.
Per una scuola capace di costruire integrazione, solidarietà, apertura mentale e identità europea.
Per una scuola capace di costruire la cultura della legalità e del rispetto reciproco.
Per una scuola capace di fornire gli strumenti per comprendere il senso di essere collettività, per abbattere l’individualismo e la solitudine esistenziale dei nostri giorni.
Per tutto questo abbatteremo il muro della diseguaglianza, dell’indifferenza, dell’egoismo, dell’autoritarismo, abbatteremo il muro di una riforma sbagliata fatta contro il mondo della scuola, quello stesso muro eretto dall’arroganza del Governo verso le istanze degli studenti e della società. Abbatteremo tutti questi muri per ricostruire dalle loro macerie una scuola e un Paese migliori, fondati su quei nostri valori e quelle nostre speranze, cambiando il verso di ogni mattone: abbatteremo la paura e costruiremo speranza, abbatteremo la conservazione e costruiremo vero cambiamento, abbatteremo la buona scuola e costruiremo una scuola #buonaxdavvero. Alla fine, ogni muro abbattuto sarà un altro mattone per il futuro.
#9ott #anotherbrickforthefuture