Alfred Hitchcock ha dato un suo contributo originale alla lotta contro il nazifascismo. Gli argomenti di alcuni suoi film come il “Prigioniero di Amsterdam” del 1940, Sabotatori del 1942, “L’ombra del Dubbio” 1943, hanno dato un contributo narrativo alla lotta contro il Nazifascismo. Nel 1943 realizza il film “I prigionieri dell’oceano” il racconto di alcuni naufraghi di un piroscafo che è stato appena silurato dai tedeschi, e 8 persone diverse, devono convivere su una scialuppa di salvataggio in mezzo all’oceano, devono convivere, e si aggiungerà il comandante nazista del sommergibile tedesco che ha affondato la nave che è l’unico che sa governare la barca. Questo racconto è un microcosmo della realtà di quegli anni con la guerra in corso e la rappresentazione delle due forze in campo il Nazifascismo e la Democrazia. Una vera scommessa, tutto il racconto filmico si svolge su una barca di salvataggio un film di personaggi un microcosmo influenzato dalla guerra in corso.
La sintesi di questo film, la morale, il messaggio, è l’esortazione a tutti i paesi democratici occidentali a mettersi insiemi e concentrarsi per combattere il nazifascismo. Alfred Hitchcock sentiva il bisogno di dare un suo contributo allo sforzo bellico anglo-Americano e poiché non poteva arruolarsi ,poiché era troppo avanti con gli anni e troppo grasso contribuì con il suo lavoro di regista. Partì dagli USA con un bombardiere per Londra e qui incontrò un suo amico Bernstein che dirigeva la sezione cinematografica del ministero britannico dell’Informazione.
Nel 1944 girò due documentari Bon Voyage, Avventure Malgache che si schieravano apertamente a favore dei partigiani francesi. Questi due brevi film erano destinati alle zone libere della Francia per far comprendere l’importanza della Resistenza e della guerra partigiana.
Alfred Hitchcock collaborò dopo la guerra, alla realizzazione di un documentario sugli orrori del nazismo, utilizzando filmati originali, alcuni registrati anche da militari presenti nel giorno dell’apertura dei cancelli, nel 1945, al campo di concentramento di Bergen-Belsen. Nei famosi studi londinesi, il regista stava lavorando, insieme al collega e amico Sidney Bernstein, alla realizzazione del documentario “Memory of the Camps” e il ruolo di Hitchcok – che per questo lavoro non volle ricevere alcun compenso – consisteva nell’ottimizzare il materiale in postproduzione. Dopo aver visionato le immagini ,riprese dai soldati britannici e russi nel ’45 a Bergen-Belsen, il maestro del brivido Alfred Hitchcock rimase lontano dai Pinewood Studios per una settimana, traumatizzato e sotto shock.
Lo scopo degli Anglo – Americani, nel realizzare questo film era di proiettarlo nei cinema per ricordare al popolo tedesco di cosa fosse stato corresponsabile. La valutazione politica successiva, fu di non colpevolizzare e di non scioccare, il popolo tedesco, già provato dalla guerra persa, per avviare con la Germania una importante collaborazione “Post –Nazista” e il film, pur realizzato, non fu mai mostrato al grande pubblico.
“ Memory of the Camps”, questo inedito documento-verità, montato con il contributo di Alfred Hitchcock sui campi di sterminio nazisti, con immagini molto crude e terrificanti è rimasto negli archivi britannici per molti decenni. Nel 1985 sono stati ritrovati da un ricercatore, una versione incompleta abbandonata nell’ Imperial War Museum. Questi cinquanta minuti in bianco e nero, dimenticati per circa 60 anni negli archivi britannici, che raccontano in diretta l’orrore dei lager, sono stati successivamente trasmessi dal canale britannico PBS Frontline.
Il documentario è stato finalmente restaurato arricchito con la tecnica digitale con materiale inedito trovato al “London’s Imperial War Museum” ed è stato trasmesso in Tv nel 2015 in coincidenza del 70° anniversario della liberazione dell’Europa dal Nazismo e dalla fine della seconda guerra mondiale.
Il 27 gennaio 2015 alle ore 21,15 Rete4 (Mediset) ha proposto al suo pubblico questo inedito documentario del maestro del cinema Alfred Hitchcock.