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Migranti, Renzi: “Salviamo le vite, non è buonismo ma umanità”

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Il presidente del Consiglio al meeting di Cl a Rimini sull’immigrazione: “Non cederemo mai per tre voti al messaggio che vuol far diventare l’Italia la terra della paura, rinunciando a secoli di umanità”. “Italia portatrice di dialogo”

 

ROMA – “Non cederemo mai al messaggio che vuol far diventare l’Italia la terra della paura, possiamo anche perdere 3 voti ma non cederemo al provincialismo della paura. Non è buonismo, ma umanità: secoli di umanità ai quali non rinuncio per 3 voti. Prima salviamo le vite“. Lo dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo al meeting di Cl a Rimini, sul tema dell’immigrazione.

“I terroristi cercano di farci morire – sottolinea il premier – non riuscendoci provano a farci vivere come piace a loro nella paura e nel terrore facendoci pensare che quello accanto a noi è un nemico, ci consegna alla logica dei muri. Il muro lo costruisci per difenderti ma alla fine ti intrappola”.

Credo al ruolo dell’Italia come portatrice di dialogo – prosegue Renzi – , grazie anche alle relazioni forti che abbiamo con gli Stati Uniti. Non credo all’equidistanza tra le nazioni. Ma l’Italia può giocare un suo ruolo, dicendo ciò che è giusto in tutte le sedi, come quando ho rivendicato la soluzione della crisi palestinese, quando sono andato in Israele, oppure ho ribadito che costruire l’Ue contro la Russia è un errore tragico, come qualche paese appena entrato nell’Unione ha detto o cerca di fare”. “Con la Russia – aggiunge – non sono le sanzioni il problema: non si tratta solo di questioni economiche o di interessi nostri, è un fatto culturale: non si può costruire contro il vicino più’ grande. E non si possono tagliare le radici culturali. Siamo stati i primi ad andare in Egitto riconoscendo lo sforzo significativo di al-Sisi nel ricostruire il Mediterraneo. E la mia prima visita è stata a Tunisi, infatti”.

“La grande possibilità che si apre di fronte all’Italia è di essere la terra delle opportunità e non dei rimpianti”, continua il premier. “Sul tema dell’Europa dobbiamo avere il coraggio di dire – aggiunge – che abbiamo perso 20 anni nel dibattito che ci ha caratterizzato. Quando parliamo del Mediteranneo parliamo non di una frontiera dell’Europa ma del cuore dell’Europa, eppure in questi anni non c’è stata una sufficiente attenzione da parte della politica nel considerare i Mediterraneo come il cuore dell’Europa. L’Ue si è allargata come numero di Paesi, come poteri e responsabilita”, ma ha guardato in maniera strabica verso quello che doveva essere il suo motore”. (DIRE)

Da redattoresociale


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