Una cinquantina di cadaveri sono stati individuati nella stiva di un barcone blu diretto verso l’Italia e soccorso al largo della Libia da una unità svedese, la Poseidon (nella foto al molo di Reggio Calabria nel corso di una precedente operazione di salvataggio), che fa parte dell’operazione Frontex e coordinata dalla nostra Guardia Costiera. Sul barcone viaggiavano altri 400 migranti che sono tratti in salvo. Probabilmente le vittime viaggiavano sottocoperta, rinchiuse e preda dei gas di scarico con i quali si può morire in poche decine di minuti. Sono stati gli stessi sopravvissuti ad indicare le porte e chiedere soccorso ai militari che sono scesi per primi nella carretta. Nelle ultime 24 ore sono oltre 2000 i migranti soccorsi e messi al sicuro solo in Italia, mentre nell’ultimo fine settimana la triste contabilità parla di oltre 5000 arrivi.
Solo nella giornata di mercoledì le operazioni di salvataggio, solo parzialmente concluse, sono state una decina e 1900 migranti messi in sicurezza. Le navi del dispositivo Frontex, unità appartenenti a varie Marine Militari europee, hanno intensificato in queste ore il pattugliamento al largo delle coste libiche, che rappresentano il tallone d’achille di tutto il dispositivo. Complice l’assoluta ingovernabilità di quel Paese, i trafficanti di uomini, riescono ad attrezzare basi, navi, gommoni e pescherecci da mettere a disposizione di migliaia di migranti in attesa. Molti di questi disperati non riescono neppure ad imbarcarsi, stroncati dalle sevizie degli aguzzini ed indeboliti da fame e stenti.