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Marò: “Non ritornano? Sospendiamo l’annunciatrice indiana della Rai”

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La Rai sospenda immediatamente l’annunciatrice indiana di Rai 3 (Sarita Agnes Rossi, indiana con cittadinanza italiana, ndr)visto che il governo indiano, non solo si rifiuta di annullare le ridicole condanne a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma addirittura si rifiuta di riconsegnarci il Marò rimasto in India“. A dirlo non è un disgraziato vittima di un’insolazione agostana o un residuo manicomiale scampato alla legge Basaglia ma Gianluca Buonanno, dirigente della Lega nonché europarlamentare e sindaco di un comune della provincia di Vercelli per il quale, tra l’altro, meno di un anno fa promulgò un memorabile editto: “I cittadini indiani residenti nella città di Borgosesia possono accedere alle sovvenzioni comunali solo dopo aver sottoscritto una dichiarazione in cui si condanna l’atteggiamento del governo indiano e si richiede la liberazione dei marinai italiani”.

Meglio ignorare o commentare? Replicare o far finta di niente per evitare che la sparata di turno faccia tristemente proseliti? E’ la domanda che spesso ci si pone dopo aver ascoltato o letto una dichiarazione farneticante. Ma non si può lasciar correre quando le parole sono pronunciate da un alto rappresentante delle istituzioni.
Ieri nell’intervista rilasciata ai microfoni di KlauscondicioBuonanno, l’intrepido fustigatore degli indiani (sempre che non li confonda con i Sioux Pellerossa), ha scelto come bersaglio la giovane annunciatrice della terza rete: “Visto che è indiana – ha proseguito l’esponente del Carroccio – bisognerebbe obbligarla, al principio di un programma o del telegiornale, prima che inizi a leggere le notizie, a farle dire che è contro le decisioni del Governo Indiano che stanno prendendo in giro l’Italia e gli italiani da oltre tre anni e che si vergogna di avere queste origini dato che l’Italia l’ha accolta bene e le ha dato pure un lavoro con i soldi pubblici“.

Anche l’europarlamentare Buonanno, benché cittadino padano, ci risulta essere stato accolto bene in Italia e per strano che possa sembrare ha anch’egli un lavoro, peraltro profumatamente pagato con soldi pubblici. Non ci risulta invece che abbia mai manifestato in tv sentimenti di vergogna per le truffe, le spese pazze, gli scandali, i processi del suo partito. Per le vicende di Patelli e di Belsito, o del mitico Trota, laureato in Albania senza aver mai seguito una lezione…

Fonte: “Il Fatto Quotidiano”


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