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“In aumento i consumi di cocaina ed eroina, anche per via iniettiva”

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Stefano Bertoletti conduce con la cooperativa Cat il progetto Outsider a Prato, città sempre più nota nel panorama dello spaccio, ed è operatore di Sostanze.info: “Sempre più giovanissimi mixano droghe vecchie e nuove. Numeri in crescita: i servizi devono offrire risposte adeguate”

 

FIRENZE – In due mesi, da aprile a maggio, gli operatori hanno censito 463 tossicodipendenti, per il 64 per cento certi, ovvero sorpresi a fare uso di stupefacenti; 210 quelli tra i 18 e i 25 anni, 8 i minorenni. Sono questi i numeri dell’avvio del progetto “Outsider” portato avanti a Prato, città sempre più nota nel panorama di spaccio e consumo di sostanze psicotrope. Da gennaio a giugno, la città toscana ha contato 76 casi di overdose, età media 40 anni. Porta al Serraglio, i giardini della Passerella, l’area verde di Ponzaglio, la ciclabile lungo il Bisenzio: sono queste le zone in cui si sono concentrati gli interventi degli operatori di strada di “Outsider”.

“Soprattutto nella zona della stazione Porta al Serraglio cocaina ed eroina hanno costi concorrenziali, simili a quelli di Scampia – spiega Stefano Bertoletti della cooperativa fiorentina Cat che collabora al progetto –. Arrivano persone con il treno che prendono una dose, se la iniettano e poi tornano indietro: lavoratori in pausa, ragazzini, studenti. Tossici”. Tre le uscite settimanali: gli operatori lavorano sempre in coppia, si spostano su un furgone. Lavorano alla riduzione del danno, danno informazioni, sono muniti di siringhe nuove per evitare gli scambi: “Cerchiamo di sensibilizzare la popolazione circostante, esasperata da questa situazione. Quella è una zona già svuotata dalla crisi, che sta attraversando un momento molto complesso”.

La nuova utenza, spiega Bertoletti, è composta anche da ragazzini molto giovani, che fumano e si iniettano eroina: “Se negli anni Novanta chi assumeva droga per bocca rifiutava la siringa per non essere confuso con quelli che considerava tossici, oggi quella distanza culturale è venuta meno”. Il consumo, negli ultimi tempi, è sempre policonsumo, l’alcol è la sostanza più abusata, ma sempre abbinata a cannabis, eccitanti ma anche oppioidi. “Vecchie e nuove droghe si intersecano, vengono mescolate insieme. Il panorama è altamente diversificato, ed è vastissimo. Droghe sintetiche nascono in continuazione, e nessuno conosce i rischi. D’altronde, sono anni che non si fa riduzione del danno: la questione droga, in Italia, è sempre stato al settimo, ottavo punto dell’agenda politica. Ma i numeri sono destinati a crescere: stiamo assistendo a un ispessimento costante della popolazione dipendente da eroina. Speriamo che i servizi abbiano i mezzi giusti per rispondere”.

Bertoletti lavora anche con il sito Sostanze.info: un mix di informazioni, esperienze e notizie sulle sostanze psicoattive. Nato nel 2006 grazie all’impegno economico della Regione Toscana e del comune di Firenze (che annualmente vi investono circa 30 mila euro), è diventato un punto di riferimento per utenti di tutta Italia. Chiunque può porre una domanda: le risposte arrivano dalla community e, soprattutto, dagli operatori (educatori, psicologi, personale SerT, medici, assistenti sociali). Presente ogni genere di domanda (che riceve una risposta entro 48 ore): chi vuole provare una sostanza e vuole conoscere i rischi, chi desidera informazioni sulle leggi vigenti in materia di consumo. Chi chiede aiuto perché non è più in grado di gestire il proprio uso e, talvolta, abuso. “Alcuni degli operatori che rispondono, all’inizio, erano su posizioni rigide, ma con l’andare del tempo si sono ammorbiditi e sono diventati più tolleranti. Sul sito si trovano risposte che non si riescono a trovare altrove, si entra in contatto con approcci tradizionali e si imparano misure per la riduzione dei rischi a breve, medio e lungo termine”.

“Purtroppo, in materia di sostanze psicotrope, nel nostro Paese l’approccio è sempre di tipo moralistico – conclude Bertoletti –. Varrebbe la pena impegnarsi per dare risposte concrete e utili a chi le chiede, per aprire a una riflessione critica e non asettica, ma imparziale”. (Ambra Notari)

Da redattoresociale

 

 


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