ROMA – Dall’inizio dell’anno a ieri in Italia sono arrivati via mare oltre 10.300 minori, dei quali oltre 7.400 sono quelli non accompagnati da un adulto.
Nel numero sono inclusi parte dei 4.400 migranti salvati due giorni fa in acque libiche: una conta definitiva non si può ancora fare perchè molti migranti devono ancora arrivare nei porti italiani. A sottolinearlo è Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children in Sicilia, che in queste ore si sta muovendo freneticamente da una città all’altra dell’isola per coordinare i team dell’organizzazione che si trovano nei porti proprio per accogliere i minori che arrivano via mare. Uno dei questi team si trova a Palermo, dove oggi sono sbarcati dalla nave Vega 548 persone reduci dal salvataggio di sabato scorso, tra i quali “circa 65 minori, 45 dei quali non accompagnati – spiega – in prevalenza eritrei ma anche del Gambia, del Burkina Faso e nigeriani. Uno di loro ha appena 13 anni, mentre la media di solito è dai 15 ai 17 anni”.
Save the Children partecipa all’accoglienza di questi bambini e ragazzi, fornisce loro una prima informativa legale, “cioè spieghiamo loro i loro diritti, la normativa italiana ed europea e tutto quanto può essergli utile”, perchè spesso non sanno nulla di dove si trovano e di ciò che li aspetta. “Spieghiamo che la legge italiana non consente di rimandarli indietro, che possono chiedere protezione internazionale”. Poi vengono smistati nelle strutture di prima accoglienza per minori: “in genere queste strutture hanno standard elevati e non sono sovraffollate, ma accanto a quelle autorizzate dal Viminale si usano talvolta delle strutture con standard non adeguati”. “E’ fondamentale che per i minori stranieri ci siano l’attenzione e l’accoglienza adeguate. Noi chiediamo da tempo che venga sbloccato il ddl 1658 che prevede l’istituzione di un sistema nazionale di accoglienza e protezione su tutto territorio italiano dei minori non accompagnati, che disciplini in modo organico l’accoglienza e la protezione” conclude.