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Figlio tolto alla coppia dell’acido, Fadiga: “Misura opportuna”

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Secondo il garante per l’infanzia e l’adolescenza per l’Emilia-Romagna ed ex magistrato minorile, il pm Annamaria Fiorillo ha agito nell’interesse del bambino: “Corretto evitare l’instaurarsi di un rapporto che rischia di essere interrotto: alimentare aspettative è sbagliato”

BOLOGNA – “Partiamo da due presupporti: la scelta di togliere il figlio alla madre è un provvedimento provvisorio urgente adottato dal pm minorile, che ha poi depositato un ricorso presso il tribunale per chiedere di verificare se esiste o meno lo stato d’abbandono. Sono tutti provvedimenti cautelari presi in attesa di un regolare processo, dove tutti saranno rappresentati e avranno la possibilità di parlare e difendersi”: Luigi Fadiga, garante per l’infanzia e l’adolescenza per l’Emilia-Romagna, per molti anni presidente del Tribunale per i minorenni di Roma e della Sezione per i minorenni di quella Corte d’appello, prova a fare chiarezza sulla vicenda di Martina Levato, studentessa 23enne condannata a 14 anni di carcere per aver aggredito un suo ex fidanzato con l’acido, e di suo figlio Achille.

“Non nascondo che non mi dispiace non dover prendere questa decisione: ma vale lo stesso discorso che vale per i chirurghi. L’operazione può essere dolorosa, ma in certi casi va fatta per forza”, e sottolinea che a decidere il futuro del piccolo sarà un collegio di 4 persone, che lavoreranno in coscienza e con la massima attenzione, che decideranno dopo una serie di perizie, indagini, approfondimenti, senza dimenticare che in Italia sono previsti 3 gradi di giudizio. “Sinceramente non so come andrà a finire, ma sono certo che il tribunale farà la scelta giusta. Certo sarebbe meglio se questo clamore mediatico cessasse”.

“Una cosa, però, la voglio sottolineare perché troppo spesso finisce in secondo piano: il bambino è portatore di diritti in quanto persona. È una persona, prima che un figlio, come sancisce la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, e va difeso anche nei confronti di chi l’ha messo al mondo, se necessario”. Fadiga condivide, perciò, la scelta del magistrato Annamaria Fiorillo di levare subito il neonato alla madre: “Non si deve alimentare un rapporto che rischia di essere spezzato: così facendo si evita una potenziale, ma grandissima sofferenza. La pm ha agito bene”. (Ambra Notari)

Da redattoresociale


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