Patto, grande patto, intesa. Secondo Stampa, Repubblica e Corriere. Tra chi? Tra Renzi e Berlusconi, naturalmente. Su cosa? Sulla nomina di Monica Maggioni presidente della Rai. “Rai, è risorto il Nazareno” racconta il Fatto. Un Nazareno che Ezio Mauro chiama “La palude”. Scrive il direttore di Repubblica: “Domina l’intesa con Berlusconi che tratta da capo politico della destra con una mano, mentre con l’altra negozia da capo di Mediaset, continuando così a tenere la Rai sotto l’abituale doppio guinzaglio, dei partiti e del duopolio”. “Dilettanti ridicoli -dice Cacciari al Fatto- il potere non si mantiene con i lacchè”. “Dilettanti allo sbaraglio”, Gramellini sulla Stampa. E Stefano Folli: “ll destino della Rai sembra ridursi al ruolo di megafono dell’attività di governo.Tele Renzi, come già scrivono i vignettisti”. “È tornato il craxismo, anzi il CAF” (patto vecchio di un quarto di secolo tra Craxi e Andreotti, Forlani), sbotta Boncompagni.
Quando il gioco si fa duro, Napolitano scrive al Corriere della Sera. Il presidente emerito lancia uno dei suoi moniti proverbiali: “Nuovo Senato, la riforma non va stravolta”. Anna Finocchiaro spiega che “parlare di Senato elettivo vuol dire ripartire da zero”. Entrambi premono su Grasso perché dichiari inammissibili gli emendamenti Chiti – Gotor. Emendamenti che ho firmato anch’io. Dopo tante pene trascorse non vorrei mai perdermi l’ultima battaglia della minoranza. Però se potessi decidere con la mia testa, lancerei un appello a quanti sanno (e sono molti) come il Nuovo Senato sarà comunque un mostro informe, e capiscono che Renzi e Napolitano non torneranno indietro ma imporranno la legge con l’aiuto mister B. Un appello per sciogliere il Senato: fine del bicameralismo, basta con questa boiata del Senato dei consiglieri regionali. Una sola Camera, ma si stabilisca che se per tre volte non riesce a eleggere il Presidente della Repubblica con la maggioranza dei 2/3, la Camera si sciolga -come in Grecia. O che almeno si torni al voto popolare per eleggere il presidente tra i due più votati a MonteCitorio. Con una sola Camera, sia pure eletta con l’orrendo premio previsto dall’Italicum, ma con le funzioni di garanzia (Presidente, Corte) non alla mercè del governo, resteremmo comunque una democrazia liberale. Ed è questo l’essenziale.
70 anni fa “little boy” il cielo piombava sulla terra ad Hiroshima. La guerra resta vicina e Obama lo sa. Un altro litle boy per l’Iran? Questo vuole Israele? Questo i tiranni sunniti, unti di dollari, sangue e petrolio? Speriamo che il Congresso americano si ricordi di Hiroshima.