Un poligono di tiro sui tetti di Napoli. Succede nei pressi del Centro Storico a Borgo Sant’Antonio. Durante una perquisizione a casa di un pregiudicato napoletano, i carabinieri hanno fatto una scoperta che ha dell’incredibile e proprio nell’abitazione di un parente di uno dei ragazzi coinvolti nelle sparatorie dei giorni scorsi.
Nel centro storico di Borgo Sant’Antonio ormai non c’è più nulla se non criminali e baby gang che usano pareti e antenne paraboliche sui terrazzini dei palazzi come bersagli. Durante la perquisizione dello stabile i militari del comando provinciale di Napoli hanno ritrovato una pistola calibro 9 con matricola abrasa, 51 munizioni per armi di vario calibro, 22 cartucce per fucile e droga. Probabilmente su quel terrazzo si esercitavano le nuove leve della camorra, i giovanissimi che negli ultimi mesi sono stati al centro delle cronache partenopee per gravi fatti di sangue. Da tempo immemore in quella zona è in corso una guerra tra opposte fazioni con le leve della vicina Forcella che vede coinvolti gli eredi dei vecchi boss del quartiere a cominciare dai Giuliano che hanno comandato per anni.
²La paranza dei bambini². È così che gli investigatori chiamano i gruppi di ragazzini minorenni impegnati a farsi la guerra per il controllo dei traffici illeciti, in particolare droga e racket.
Nella ricostruzione fatta dagli investigatori, i ragazzini utilizzavano le pistole sparando in diverse direzioni. Contro antenne paraboliche, contro i muri di confine senza finestre e sui tetti con il pericolo tangente di colpire persone in altre abitazioni o peggio bambini. Un pericolo che nessuno però ha denunciato, in un quartiere dove esiste tanta omertà che nemmeno gli abitanti di quel fatiscente palazzo denunciano.