Santo della Volpe e il MOvem09

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Con Santo ho avuto un percorso parallelo, iniziando negli anni settanta  partecipando alle battaglie dei gruppi extraparlamentari  scrivendo sul giornale “il quotidiano dei lavoratori”  successivamente, quando negli anni ^80 è entrato alla RAI e ha partecipato a tutte le battaglie sulla riforma, con Art21 e con libera informazione,  lo ricordo sempre in prima linea sulle battaglie per una informazione, la cultura lontano dai condizionamenti e libera di esprimersi.

Negli ultimi anni oltre che con l’Ass. Atr.21, abbiamo lavorato insieme nel Movem09, l’associazione delle associazioni, che si è battuta contro le posizioni del Governo Berlusconi interpretate dal ministro Giulio Tremonti con la famosa frase “con la cultura non si mangia” . Con generosità e tenacia Santo ha dato anche in questo movimento un contributo fondamentale, in particolare quando abbiamo organizzato la manifestazione a Piazza Navona con tutte le associazioni dello Spettacolo a sostegno di una battaglia che non sopprimesse il FUS. Sul palco ha coordinato l’importante manifestazione a cui aveva dato un contributo anche nella preparazione .

Le Associazioni del Movem09, su iniziativa di Beppe Gaudino, che ringrazio personalmente, hanno scritto questo ricordo:

Per Santo della Volpe
Noi siamo stati tuoi amici. Tu, quando ancora non ci conoscevi, ci hai accolto con intelligenza e con la curiosità di chi si sentiva – ed era – libero; eri sincero quando incontravi ognuno di noi. Ti buttavi a capofitto in tante situazioni e sempre gli ideali, le proposte, spesso l’indignazione, ci tenevano uniti e ci aggregavano. Erano gli anni del motto infausto “con la cultura non si mangia”. Grazie a te abbiamo risposto “la cultura non è una spesa: la cultura è un diritto, la cultura è una risorsa”.

In te il mondo della cultura ha trovato negli anni un difensore, uno che credeva nella propria professione come impegno al servizio della Comunità.
Ogni volta che c’era un problema di cui era fondamentale far comprendere le reali motivazioni e implicazioni, tu c’eri. Si volesse impedire la chiusura di un’orchestra, oppure tutelare con un’occupazione un teatro, un cinema, un tetto in difesa dell’Università pubblica, eri sempre al fianco di tutti noi. Ti impegnavi per cercare di moltiplicare il sostegno, per tutelare e proteggere giovani e meno giovani, anche se le nostre iniziative di “contestatori” comportavano dei rischi. Erano contestazioni giuste, tu lo sapevi: espressioni del diritto di essere liberi nel pensiero e sempre nel rispetto dei principi della carta costituzionale. Del resto eri così anche nel tuo amato lavoro di giornalista.
Grazie a te abbiamo riempito piazza Navona e piazza Montecitorio, abbiamo fatto volantinaggio per le strade di Roma. Ci hai aiutato a trovare le parole che dessero voce e mettessero in Movimento il diritto all’informazione, alla cultura e all’Università come bene pubblico attraverso principi ispirati alla nostra Costituzione.


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