No all’austerità e al piano di ex troika e Unione europea. E’ questo il messaggio lanciato da oltre il 61 per cento degli elettori greci che ha votato contro il programma dei creditori. A esprimersi per la linea sostenuta dal governo Tsipras, circa il 70 per cento dei giovani, secondo i sondaggi delle emittenti locali. Ha vinto il “no”, ma ha vinto soprattutto il governo Tsipras che ha deciso di lasciare il tavolo dei negoziati per chiedere il parere degli elettori sulle proposte delle potenze europee.
“Ora chiediamo un accordo per uscire dall’austerity” ha detto Tispras. “Vogliamo un’Europa della solidarietà”. Ma chiarisce: “Il ‘no’ non è una rottura con l’Unione Europea”. Per il primo ministro ellenico “domani la Grecia andrà al tavolo negoziale con l’obiettivo di riportare alla normalità il sistema delle banche. Vogliamo continuare le trattative con un programma reale di riforme, ma con giustizia sociale”.
“La vittoria del ‘no’ è la risposta coraggiosa dei greci – ha detto il ministro greco dell’Economia Yanis Varoufakis -. I greci hanno detto un coraggioso ‘no’ a cinque anni di ipocrisia e all’austerità. Da domani l’Europa inizi a curare le nostre ferite. Tenderemo una mano per collaborare con i nostri compagni e chiameremo tutti i nostri partner, uno a uno, per trovare un luogo comune e definire un’intesa positiva per tutti”, ha detto, sottolineando che la ristrutturazione del debito “è uno degli obiettivi” del governo di Atene.
Secondo fonti governative il premier greco ha convocato per stasera stessa una riunione di emergenza per fare il punto della situazione sul sistema bancario e le esigenze di liquidità per le banche greche.