Belle le immagini della gente che balla nella strade di Teheran. Non per la distruzione di un nemico, ma per salutare un accordo di pace. Finalmente una gioia laica, che si contrappone alle esaltazioni di bande religiose.
Una folla piena di donne in festa, che si contrappone alle immagini di giovani rapite, mute e in lacrime. Bandiere colorate piene di speranza, del tutto diverse da quelle nere di morte.
L’accordo è sempre rischioso, ma rivedere l’abbinamento tra oriente e riconciliazione – dopo anni di incomunicabilità – dà speranza. L’ostilità separa, ma lentamente genera nostalgia dei nemici. Forse è questa la forza invisibile che spinge alla pace.
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