C’è un momento in ogni trattativa in cui le parti si concedono qualcosa che prima sembrava irrinunciabile e trovano finalmente l’accordo. Ma qui inizia il lavoro più complicato per i mediatori: salvare le facce di tutti. Sembra paradossale, ma questa fase è spesso più complessa di quella di merito, perché vanno condivise delle versioni che suonino – per le pubbliche opinioni di riferimento – come una vittoria. Nella vertenza euro-greca la “fase dell’onore” è forse quella più difficile.
Tsipras concederà il varo di misure di rigore in ambito sociale per limitare il danno della siccità finanziaria che sta desertificando l’economia interna. Ma deve nel contempo potersi rivolgere ai suoi concittadini rivendicando con orgoglio la posizione di resistenza. La controparte europea deve conciliare il principio del rispetto delle regole monetarie, con l’esigenza di adottare una soluzione politica più articolata dei meri adempimenti contabili.
Vedremo se ci saranno i “comunicati ufficiali”. Ma sarebbe bene che tutte le parti in causa tenessero ben presente la sofferenza che possono ridurre con il loro impegno.
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