Ci siamo lasciati il primo agosto dell’anno scorso, il cordoglio è stato difficile e doloroso, per quello che l’Unità ha rappresentato, la scintilla che ha acceso in me la passione politica, il filo rosso che mi ha unito ad una storia più grande che avvertivo già come mia. La storia di un Partito, di una classe dirigente, di militanti, la storia della Resistenza e delle conquiste; il giornale di Togliatti, Berlinguer, D’Alema, il giornale che ha scritto la storia di un paese dal punto di vista dei più deboli, degli operai, dei comunisti. La forza di quella storia, però, non è crollata sotto le macerie del Muro di Berlino, quella storia è sopravvissuta fino a noi, fino alla mia generazione, fino ai Giovani Democratici e al PD.
Sarebbe stato ambizioso prendere l’Unità che conoscevamo (o meglio conoscevate) nel 1960 con gli editoriali di Togliatti e portarla nel 2015. Il tempo delle nostalgie e dei ricordi senili è passato. Oggi con la nuova Unità scriviamo il futuro di un Partito e di una nazione, di una Sinistra pronta al cambiamento e di un giornale pronto a raccontarlo; la storia di tanti militanti, tante associazioni, tante storie belle del nostro paese che non vengono raccontate per puro spirito di marketing, perché non fanno notizia, perché non interessano, perché c’è chi preferisce raccontare solamente le tragedie, gli orrori, per farci perdere la fiducia in noi stessi e per raccontarci diversi da quello che siamo: un grande Partito e una grande Nazione
“Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio” e questo non lo dice un renziano, lo diceva Gramsci. Ricominceremo, quindi, dall’inizio, Ricominceremo a portare l’Unità alle feste del Partito, a distribuirla nelle case, nelle scuole, nelle Case del Popolo, ma soprattutto riempiremo l’Unità e il Partito di contenuti, di idee, lotte e battaglie. Torneremo a far sentire la nostra voce; la voce di un grande Partito e di una grande generazione. La voce che racconterà l’Italia che non si arrende, l’Italia che sogna, che spera e che costruisce il futuro, quel futuro ancora in cantiere ma che grazie alla spinta propulsiva del PD oggi è un po’ più vicino a noi e arriva direttamente nelle nostre case, raccontato da’ l’Unità; il nostro giornale, la nostra storia e da oggi, grazie al PD, anche il nostro futuro.