ROMA – Dopo una malattia che lo ha spento a soli 60 anni è morto il noto giornalista Santo Della Volpe. Presidente della Fnsi, inviato del Tg3, socio fondatore dell’associazione Articolo 21.
Grande professionista e uomo d’impegno civile, per Dazebao News aveva scritto su Don Puglisi, carcere e informazione, articoli di coraggiosa critica della propria azienda, la Rai. Nel corso della carriera ha ricevuti prestigiosi premi e riconoscimenti. In prima fila sulle questioni di legalità e libertà. Sarà ricordato per i suoi valori e per le battaglie a favore del servizio pubblico.
Giornalista professionista dal 1977. Dopo una esperienza nei giornali ed alcuni anni di lavoro in radio e televisioni private, è entrato nel 1982 in RAI, nella sede di Torino, da subito occupandosi di cronaca giudiziaria: seguiva tutti i più importanti avvenimenti e processi di rilevanza nazionale, dal terrorismo agli scandali su petrolio e tangenti degli anni ‘80 . Inviato speciale presso il TG3 nazionale dall’ottobre del 1990, si è distinto per i servizi in ambito internazionale, dalla prima Guerra del Golfo, all’operazione Alba durante la guerra civile albanese e del Kosovo. Ha seguito in profondità le vicende di mafia, dall’assassinio di Falcone e Borsellino sino al processo Andreotti, dalla lotta dei commercianti siciliani contro “il pizzo” all’arresto dei fratelli Brusca.
Socio fondatore dell’Associazione “Articolo21” per la difesa della libertà di stampa, è stato Direttore di “Libera informazione”, nata all’interno di “Libera”, fondata da Don Luigi Ciotti, alla quale collaborava sin dalla sua fondazione con seminari di studi, iniziative ed incontri in ogni parte d’Italia sui temi della lotta alle mafie. Marito di Teresa Marchesi, storica colonna del Tg3 nel settore dello spettacolo, li univa l’affiatamento e la complicità professionale. Durante la mostra di Venezia li si vedeva a volte sul lungomare mano nella mano. A Teresa Marchesi va l’affetto commosso del nostro giornale.
Bruna Alasia