NAPOLI – La prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso d’urgenza di Vincenzo De Luca che chiedeva la sospensiva del Dpcm, per effetto della Legge Severino, con cui il premier Renzi aveva disposto venerdì scorso la sospensione dello stesso De Luca dalla carica di presidente eletto della Campania. In poche parole ora De Luca potrà governare e quindi partecipare al primo Consiglio, che era stato rinviato, e nominare quindi la nuova Giunta.
Il Tribunale ha fissato per il 17 luglio l’udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca del ricorso.
Intanto proprio ieri il Tar, invece, ha respinto un ricorso d’urgenza presentato dai consiglieri regionali del M5S rinviando la trattazione nel merito alla fine del mese. Il ricorso per De Luca al Tribunale ordinario di Napoli era stato presentato dai legali Giuseppe Abbamonte, Lorenzo Lentini e Antonio Brancaccio.
La decisione del Tribunale, riporta un comunicato ufficiale, è stata presa in base agli stessi criteri che il 25 giugno scorso lo hanno portato ad accogliere, almeno per ora, lo stesso ricorso contro la legge Severino depositato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Esattamente come in quell’occasione, la nota della Presidenza del Tribunale parla di “evidente rilievo mediatico assunto in questi giorni dalla questione”, ammettendo di aver stabilito la sospensiva della sospensione come già avvenuto un precedente analoga circostanza”.
Il Tribunale riconosce, anche questa volta, “l’interesse pubblico sotteso”, l’unica differenza rispetto al caso de Magistris è che per Vincenzo De Luca la prima sezione del Tribunale partenopeo si è espressa “con decreto ‘inaudita altera parte'”. In ogni caso la decisione del Tribunale è provvisoria perché rimanda alla decisione della Corte Costituzionale prevista per fine ottobre prossimo. Questa mattina intanto è stato depositato al Tribunale civile di Napoli un atto di intervento da parte degli avvocati Oreste Agosto e Stefania Marchese, legali dei consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle, contro il ricorso ex articolo 700 proposto dai legali di De Luca, per l’annullamento del decreto di sospensione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo numero 235 del 2012.
Nell’atto depositato dai legali si legge: “Il ricorso è inammissibile e infondato come si dimostra con il decreto del presidente del Tar Napoli dell’1 luglio 2015, che ha sancito la non efficacia della sospensione del provvedimento del presidente Renzi. Il ricorso – scrivono i legali – è pure inammissibile perché il provvedimento del presidente Renzi è un mero atto di accertamento dovuto di presa d’atto della condanna penale di De Luca. Non si tratta quindi di un atto sospendibile”.
L’Avvocato Gianluigi Pellegrino (Movimento Difesa del Cittadino) intervenendo sul tema ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ha dichiarato: “La sospensiva provvisoria della sospensione –ha affermato Pellegrino- non fa che confermare il caos che si è innescato con questa candidatura. In questo momento la regione Campania è appesa al filo esile di una sospensiva e tutti gli atti sono sub judice e contestabili. La terza regione d’Italia è appesa a un provvedimento con cui monocraticamente un giudice ha deciso di poter disapplicare la legge Severino. Due cose possono dare stabilità alla situazione: tornare al voto o fare una legge che garantisca un governo stabile alla regione. De Luca ha ottenuto qualcosa che è stato negato a tutti gli altri amministratori d’Italia. E’ giusto che lui sia contento, il problema è che le istituzioni entrano in una fibrillazione terrificante. L’errore a monte è stato candidarlo, per insipienza più che per malafede. In tutta Italia la Legge Severino è stata applicata, tranne che per De Luca e De Magistris, è un rito partenopeo, una peculiarità tutta napoletana, si sa che Napoli fa storia a sé…”.