PARIGI – “L’invasione più massiccia che l’Eurotunnel abbia conosciuto in questi mesi di pressione migratoria”.
Non usano mezze parole le autorità locali per descrivere quanto successo ieri notte all’imbocco francese del tunnel sotto la Manica: almeno 2.200 migranti si sono riversati nell’area d’ingresso, tentando di aggrapparsi a un treno ‘navetta’ in transito verso la Gran Bretagna. Un fatto clamoroso che è probabilmente tra le cause della decisione delle autorità britanniche di sconsigliare ai viaggiatori di percorrere l’Eurotunnel, in una nota diffusa oggi dal Foreign Office. A Calais, secondo Londra, c’è un vero “caos”, e il timore è che la situazione peggiori nei prossimi giorni, per il continuo afflusso di migranti ma anche per lo sciopero dei marinai della compagnia MyFerryLink.
Nella serata di ieri, riferiscono fonti della polizia di frontiera citate da Le Figaro nella sua edizione online, la tensione ha iniziato a salire intorno alle 22, quando circa 3.000 migranti hanno iniziato a radunarsi all’entrata del tunnel. “Di solito sono 500, o magari 800, ma un’intrusione così è una cosa mai vista – racconta un poliziotto – E con 90 colleghi per mettere in sicurezza tutto l’interno e l’esterno del tunnel, che ha 23 chilometri di perimetro, ovvero due terzi della città di Parigi, è stato ovviamente difficile, per non dire un gran caos”. I disordini sono durati fino alle 6 del mattino, e hanno fatto una quindicina di feriti tra i migranti, in gran parte persone cadute tentando di saltare sulla ‘navetta’, il lungo treno merci e passeggeri che collega Calais a Dover, all’estremità britannica del tunnel. Nella zona in cui si sono radunati i migranti, spiegano ancora gli agenti, i convogli vanno a una velocità tra i 30 e i 50 chilometri all’ora, e di notte la gran parte delle carrozze sono carrozze merci scoperte, su cui è più facile saltare o trovare un appiglio, cosa che le rende uan delle ‘prede’ preferite di chi cerca di passare dall’altro lato della Manica. Il bilancio della notte di disordini è di 200 migranti intercettati, 1.900 “respinti”, ovvero rinviati verso il vicino accampamento detto ‘Nuova giungla’, e una quindicina fermati per essere interrogati.
Ma avrebbe potuto essere ben più grave, sottolineano le forze dell’ordine, ricordando che nei mesi scorsi sono almeno 8 i migranti morti tentando di salire clandestinamente su un treno. La questione della sicurezza del tunnel sotto la Manica è al centro da mesi di forti polemiche, intensificatesi con l’arrivo dell’estate che ha inevitabilmente ridotto il numero di effettivi delle forze dell’ordine presenti sul posto. La scorsa settimana, la società di gestione Eurotunnel aveva annunciato la propria intenzione di chiedere un indennizzo, stimato in 9,7 milioni di euro, a Francia e Gran Bretagna per i costi della sicurezza e le perdite legate all’afflusso di migranti.