“La società Sisal Spa, circa 2000 dipendenti, opera in Italia con regime concessorio da parte dei Monopoli di Stato sui giochi (superenalotto, slot, winforlife), preannuncia la necessità di fare licenziamenti collettivi per la delocalizzazione del call center in Europa (Tirana), implicando nel processo 97 persone e la necessità di fare cessione di ramo d’azienda di 12 tra agenzie dirette, 1 wincity e 1 bingo dislocate sul territorio nazionale – coinvolgendo in quest’altro processo altre 180 persone – e cedendole peraltro a soggetti di dubbia consistenza imprenditoriale”. Lo scrivono in una nota i Lavoratori in lotta Sisal.
“La ragione di ciò, a detta dell’azienda, è dovuta alla Legge di stabilità del 2015, che mette una imposta aggiuntiva di 48 milioni di euro sulle slot, contenzioso slot di 70 milioni di euro pagato nel 2013, centro di trasmissioni giochi all’estero che permette il non pagamento di tasse in Italia. In questo modo l’Azienda scarica l’aggravio fiscale tutto sui suoi dipendenti.
In questo modo vengono mandate a casa 280 persone e nel contempo la dirigenza disdetta l’integrativo aziendale, frutto di una contrattazione ventennale, per abbassare il costo del personale (incidente per il 10% dei costi totali) e non più sostenibile, come preannunciato dallo stesso Amministratore delegato Emilio Petrone.
Mentre dunque ci si “disfa“ di questi lavoratori, si apre un’acquisizione mediante asta giudiziale alle concessioni dei punti SNAI-SIS, con l’assorbimento di 200 dipendenti e 300 collaboratori per allargare la rete commerciale, sfruttando il jobs act e facendo crescere il grave indebitamento in cui l’azienda versa da qualche anno.